“A volte la tua gioia è la fonte del tuo sorriso, ma spesso il tuo sorriso può essere la fonte della tua gioia.” (Thich Nhat Hanh)

 

Toilettes

Ma che fine hanno fatto i Vespasiani? Intesi come bagni pubblici. I meno giovani li ricordano, qualcuno, in disuso da anni e ricoperto di muffa ancora si vede in qualche lontana periferia. Erano quelle costruzioni un po’ cilindriche e biancastre che rasserenavano il cittadino lontano da casa . E’ vero che giovavano solo alla parte maschile della popolazione, chè le donne, anche allora come sempre, dovevano arrangiarsi, ma diciamo che grosso modo il cinquanta per cento della richiesta era soddisfatta.

Oggi al loro posto sono sorti pochissimi e sfiziosi tabernacoli verdastri ; che però spesso sono fuori uso e comunque se ti manca la monetina spiccia sei al punto di partenza.

Cioè nell’urgenza di trovare un bar, dove, ovviamente, consumare qualcosina: un caffè, un po’ d’acqua; che fare la figuraccia di chiedere senza spendere sembra brutto. A parte che ormai i bar quasi tutti o ti danno la chiave ( concedendotela come fosse quella di Fort Knox ) o ti scrivono a lettere cubitali che la toilette è destinata solo ai distinti clienti.

E così ci tocca consumare l’ennesimo caffè, o cogliere l’occasione per provare finalmente ad assaggiare il famoso succo di melagrana ed aloe vero che fa bene ai radicali liberi e costa più o meno come tornare a casa in taxi e usufruire del tuo bagno.

Insomma, un problema che con l’invecchiamento della popolazione potrebbe diventare esplosivo a meno che qualche saggio amministratore pubblico non si faccia carico del fatto e ci imbastisca sopra una campagna elettorale di sicura presa.

Giulia Torri

giuliat@vicini.to.it

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