Avete notato quante palestre nascono in città? Crescono come funghi: grandi, piccole, insegne rutilanti affacciate sulla strada o dimesse targhe in fondo cortile.
La gente vuole muoversi. Il corpo deve essere tonico, il cuore stimolato, la respirazione perfetta. Ormai lo sappiamo tutti proprio tutti che una sana e regolare attività fisica ci può portare alla tomba in splendida forma.
Quindi, non ci resta che iscriverci e cominciare il nostro training. Che poi sarebbe l’allenamento, ma nel linguaggio di moda tra i cultori della chiappa soda l’italiano è bandito. Bel problema.
Come districarsi tra termini che, a meno di avere una laurea in lingue non ti dicono proprio niente?
Dimenticate la parola ginnastica, che quella è scomparsa, l’ultima traccia nei racconti di Deamicis o nelle vecchie locandine dei corsi che la Uisp teneva nelle palestre scolastiche.
Ora si fa fitness.
E dunque a seconda delle vostre aspirazioni ( turgore marmoreo o semplice esercizio fisico per non scrocchiare come un rubatà tutte le volte che ci si alza dalla sedia) potrete scegliere fra una gamma pressocchè infinita di varianti, sempre religiosamente esplicitate nella lingua di Albione.
Dunque, ecco l‘Intensive Workout, il Piloga, il Kangoo Power, l’Antigravity, il Cardio Tabata, il Broga..
Quello che non è in inglese è un acronimo di più parole, per esempio ho scoperto che il broga è il brothers yoga, cioè lo yoga per uomini e presumo che il piloga sia un sunto di yoga e pilates, ma non ci scommetto.
Il problema è che alla fine, nel tentativo di decifrare il senso e capire che cosa fa al caso proprio, uno è talmente stanco e sfinito che l’unica cosa che desidera è mettere i piedi sotto una tavola apparecchiata per farsi una cofanata di pasta al forno.
Altro che chiappe sode, è veramente tutto troppo complicato per i comuni mortali.
Giulia Torri
giuliat@vicini.to.it
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