
Il progetto FareEco si apre con una serata letteraria in Cascina Roccafranca dedicata al “cosa dicono” dell’ecologia alcuni scrittori che vivono accanto a noi. Ed inizia con la lettura a cura di Anna Abate di una poesia di Mariangela Gualtieri* dal titolo “Bello Mondo”: un ringraziamento di quanto di bello ci circonda,
“per la diversità delle creature
che compongono questo universo singolare
ringraziare desidero
per l’amore, che ti fa vedere gli altri
come li vede la divinità
per il pane e il sale
per il mistero della rosa
che prodiga colore e non lo vede
per l’arte dell’amicizia…”
“Bello mondo” è anche il titolo del libro di Elisa Palazzi. scritto in collaborazione con Federico Taddia, autore televisivo e saggista. Insieme curano il podcast omonimo. Il libro è nella terzina del premio Galileo nella categoria Young.
Laureata in Modellistica fisica per la protezione dell’ambiente, oggi è ricercatrice dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (Isac) presso il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e docente di Fisica del clima all’Università di Torino. Le sue ricerche riguardano lo studio del clima e dei suoi cambiamenti nelle regioni di montagna, in particolare le Alpi, la catena Himalayana e l’altopiano tibetano, per capire quali siano i fattori che influenzano lo stato dei ghiacciai e la disponibilità futura di risorse idriche. Il taglio è quello di non spaventare, anzi incoraggiare le persone ad assecondare un cambiamento dal basso; come dire, sta accadendo ma possiamo acquisirne consapevolezz, magari riconoscersi in qualche comportamento non confacente alla salvaguardia del clima “mi è stato fatto notare oggi: lo streaming lo utilizziamo parecchio. Questo comporta una produzione di Co 2 molto elevato”. ll cambiamento climatico non è una fede, i dati sono dati, si tratta di avere gli strumenti per capirli: la scienza deve fare questo.
Danilo Zagaria è biologo, divulgatore scientifico e redattore editoriale. Scrive di libri, scienza e animali su diverse testate, fra cui «La Lettura» del «Corriere della Sera». Il suo sito personale è La Linea Laterale. Nel 2020 ha fondato la rivista letteral-scientifica «Axolotl». Il suo ultimo libro è Il groviglio verde. Abitare le foreste dal Mesozoico alla fantascienza, ed. Add 2024.
Il libro parte da diverse storie, in particolare da una leggenda di cui è protagonista Alessandro Magno. Alessandro, re macedone, va alla conquista dell’Impero persiano e nel 333 a.C. fa tappa a Gordio, città dell’Anatolia. In questa città si trova un carro che è stato posizionato lì dal celebre re Mida (figlio adottivo di Gordio e celebre perché trasformava in oro ciò che toccava). Il carro è legato permanentemente a un palo con un intricato nodo di robusta corda in corteccia di corniolo, rimanendo così il saldo simbolo del potere regale e politico dei successivi re di Frigia.
La profezia oracolare dice che chi fosse stato in grado di sciogliere quel nodo sarebbe diventato imperatore dell’Asia minore. Qui, il condottiero provò a sciogliere il nodo, ma, non riuscendovi, decise semplicemente di tagliarlo a metà con la spada. Da questo, ancor oggi, si usa dire soluzione alessandrina per indicare la risoluzione di un problema intricato in modo netto, semplice, rapido e deciso.
Il mito del nodo gordiano è una metafora di un’impresa difficile da dirimere ed è l’immagine che scegli per addentrarti nei grovigli delle foreste. Il “nodo gordiano” la complessità del nodo indissolubile diventa un emblema della biodiversità, del rapporto tra l’umanità e le foreste. E si parla di foreste differenti: di una foresta d’acqua, e di tigri che, compresse sempre più in un ambiente ristretto, incominciano ad aggredire l’uomo; di deforestazione.
Giorgio Brizio, ha 22 anni (sembra impossibile per la quantità e qualità dell’impegno; (“ne ho compiuto 23 ieri, precisa” ah beh) è collaboratore di varie testate nazionali e attivista. Ha vissuto a Berlino, Istanbul e Torino, dove si è laureato in Scienze internazionali dello sviluppo e della cooperazione. Tra i fondatori del «Kontiki» di Torino, i suoi articoli e commenti sono apparsi su «La Stampa», «Domani», «TPI» e «Repubblica».
Il suo ultimo libro Per molti anni da domani. Ventisette attivisti europei scrivono di clima, pace e diritti, ed Bollati Boringhieri 2024, è il risultato di 27 interviste ad altrettanti attivisti che operano in Europa. Atteggiamenti diversi nei confronti del cambiamento, che però portano sempre a quanto la politica sia determinante nel far sì che avvenga una transizione ecologica ed energetica, attraverso uno sviluppo “libero dalla morsa dei combustibili fossili”. Cosa può fare l’Europa (ma anche il resto del mondo ovviamente) da un punto di vista politico per vincere questa sfida e ottenere una società più equa, sana, inclusiva, con un reddito meglio distribuito? C’è un però vizio nella società europea “L’Europa è una casa di anziani di fronte a un giardino d’infanzia”
*https://www.donnad.it/mariangela-gualtieri-poesie
Ha condotto Deborah Nurchis.
Chiara Monzini annuncia il prossimo appuntamento il 26 settembre. Inizia il calendario delle serate tematiche con
“Psicologia ambientale: decifrare le motivazioni e le barriere al cambiamento”.
Quanti di noi recepiscono dal mondo dell’informazione ambigue motivazioni che ostacolano la nostra corretta percezione dell’idea del cambiamento?
https://www.sportidea.it/2024/09/09/fare-eco-il-programma-completo/
Gianpaolo Nardi
gianpaolon@vicini.to.it
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