Quinto appuntamento del 2020 per Leggermente. Il 14 febbraio, in Cascina Roccafranca, il Gruppo Fra le righe incontra Davide Giacalone che presenta “LeAli all’Italia”. Scrittore, anche piuttosto prolifico, (“Arrivano i barbari”, Rubbettino, 2018; “RiCostituente. La potenza commerciale e l’impotenza istituzionale”, Rubbettino, 2018; “Viva l’Europa viva”, Rubbettino, 2017, per citare la produzione più recente) è forse più noto come editorialista di rtl 102.5 e commentatore politico.
In Leggermente domina la narrativa, nelle varie forme, e quando si inserisce la saggistica si tratta per lo più di saggi su contenuti storici. Con Giacalone si tenta un percorso poco battuto, con temi appartenenti alla stretta attualità sociale e politica. Argomenti controversi, soliti a sollevare dibattiti e scontri.
Il libro, questo ci racconta: “…si parte dalla realtà, con fatti e numeri, e si arriva alle ricette per cambiarla. Più che le divisioni politiche dovrebbe preoccupare l’uniformità di certi indirizzi. La scena è animata da spettacolari scontri, ma ribaltoni e incontri si realizzano perché la distanza è inferiore al chiasso delle zuffe. A scontrarsi e incontrarsi sono più le egolatrie che non le idee…”. Egolatrie.
I temi sono quelli di ogni giorno: istruzione, giustizia, frontiere, pubblica amministrazione, ambiente, sud.
Il linguaggio è quello già accennato sopra, che spunta dalla quarta di copertina, (ma anche: “stipendificio”, “rosarianti”); il tono. urticante, molte riflessioni sorprendenti nella loro ovvietà (“non può essere una scelta politica stabilire che tipo di valvole si devono impiantare nel cuore”).
Il personaggio Giacalone è quello giusto per analizzare questa fuga dalla realtà e cercare le strade che potrebbero portare e risolverli, i problemi, che sono di tutti. Di cui siamo tutti noi un po’ causa e complici (come suggeriva “Arrivano i barbari”, immagine di noi stessi). Uno che non fa sconti a nessuno. Come è possibile tornare ad essere leali all’Italia? Ridarle ali?
Proviamo a immaginare l’incontro. Un continuo di provocazioni e risposte battenti. Da parte di Giacalone, competenza, ironia, passione. A chi farà delle domande un’avvertenza: non interloquire con il “tu”. A qualcuno che, approfittando del momento di familiarità, gli chiedeva se potevano darsi del tu rispondeva “neanche sotto tortura”.
Gianpaolo Nardi
gianpaolon@vicini.to.it
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