Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Cara Pace di Lisa Ginzburg

 

La storia di un rapporto conflittuale ma simbiotico tra due sorelle, che devono affrontare loro malgrado una vicenda familiare che le segnerà per tutta la vita. Per loro, seppure nate in una famiglia benestante, il nido famigliare si sfalda molto presto lasciandole prive degli affetti fondamentali.

La voce narrante è quella di Maddalena, sorella maggiore, razionale e saggia, che cerca di fare da argine per la sorella più irrequieta, capricciosa, egocentrica, Nina .

Le due sorelle sono legatissime da bambine, fino all’età adulta, cercando con questo sodalizio di colmare il vuoto lasciato dapprima dalla madre, che abbandona la famiglia per seguire il suo amore, ma  anche dal padre che delega ad estranei la cura delle figlie, troppo preso dal lavoro: entrambi i genitori sono incapaci di occuparsi adeguatamente delle figlie.

Il romanzo si disvela nel dialogo di Maddalena con se stessa, sull’onda dei ricordi, un continuo oscillare tra presente a passato, dove aleggia la figura della mamma Gloria, donna bellissima, di origini brasiliane e per questo di un fascino particolare, sempre presente nella memoria e nel cuore, ma di fatto sempre lontana. Rari momenti di felicità  famigliare spuntano qua e là nella memoria di Maddalena.

Punto di riferimento per Maddalena e Nina sarà Mylene, la loro governante, che mette ordine nelle loro vite, dà le regole e sarà a lungo il loro porto sicuro.

Cara Pace…, il carapace è il guscio della tartaruga che protegge dagli scossoni della vita, quello in cui soprattutto Maddalena si chiude per difendersi dalla sofferenza; ma qui significa anche “cara pace”, benvenuta la pace, il rendersi conto di Maddalena donna adulta, ormai madre, di avere raggiunto la pace interiore, di avere ottenuto quell’equilibrio che era tutt’altro che scontato raggiungere con un’infanzia così difficile.

Il romanzo racconta il legame intenso che si crea tra due sorelle che devono affrontare la vita senza le figure di riferimento più importanti e che si aggrappano l’una all’altra per andare avanti mantenendo un equilibrio, cercando ciascuna la sua realizzazione; sempre insieme da bambine, da adulte saranno fisicamente lontane, una a Parigi e l’altra a New York, ma un fil rouge che le unisce corre nelle loro esistenze, fatto di pensieri, messaggi, telefonate nel cuore della notte, e la certezza di esserci sempre l’una per l’altra.

Questo romanzo celebra il l’amore tra sorelle: una sorella è la metà del nostro cuore. Si può essere diverse in tutto, l’una apparentemente più forte, l’altra più fragile, una più razionale, l’altra più emotiva, l’una introversa, l’altra estroversa, caratteri diversi, esperienze diverse, vite differenti, ma essere un punto di riferimento costante l’una per l’altra.

In chiusura cito una frase di Donatella di Pierantonio tratta dall’Arminuta, che calza a pennello:

Mia sorella. Come un fiore improbabile, cresciuto su un piccolo grumo di terra attaccato alla roccia. Da lei ho appreso la resistenza. Ora ci somigliamo meno nei tratti, ma è lo stesso il senso che troviamo in questo essere gettate nel mondo. Nella complicità ci siamo salvate.”

Cara Pace di Lisa Ginzburg , edito da Ponte alle Grazie è tra i dodici finalisti al Premio Strega 2021

Maria Cristina Bozzo

cbozzo@vicini.to.it

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