
Ventuno artisti rappresentativi di una stagione italiana molto significativa sono esposti a Palazzo Chiablese, per la prima volta fuori dal Museo di appartenenza, cioè la Galleria d’Arte Moderna romana.
Le opere, raccolte dall’infaticabile soprintendente Palma Bucarelli testimoniano, anche se spesso con opposte modalità espressive, la vivacità del clima artistico/culturale italiano maturato tra gli anni Cinquanta e Settanta, diviso tra le ancora laceranti ferite della guerra e l’entusiasmo necessario alla ‘ricostruzione’.
L’esposizione, suddivisa in dodici sale, si sviluppa in un percorso che propone confronti e dialoghi intercorsi negli anni del secondo dopoguerra tra gli artisti italiani più importanti, divenuti ormai irrinunciabile riferimento nel panorama artistico internazionale.
Alberto Burri, Lucio Fontana, Ettore Colla, Giuseppe Capogrossi, per citare solo alcuni degli artisti presenti nella mostra furono in qualche modo i ‘campioni’ della modernità dell’arte italiana del secondo dopoguerra, punto di avvio di infiniti altri filoni di ricerca.
La mostra è il risultato della cooperazione tra due prestigiose istituzioni museali di rilievo nazionale, quali la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e i Musei Reali di Torino, osserva Mario Turetta, Capo Dipartimento per le Attività Culturali del Ministero della Cultura e direttore delegato dei Musei Reali di Torino. L’offerta culturale del complesso torinese, dopo le rassegne dedicate al patrimonio archeologico per il 300° anniversario del Museo di Antichità e al sistema dell’arte barocca esemplato dalla pittura del Guercino, si arricchisce di una esposizione che intende rivolgersi a pubblici cosmopoliti, mettendoli in relazione con le principali istanze poste dall’arte contemporanea in uno straordinario periodo storico, in un territorio che si inserisce tra i principali distretti di riferimento grazie a eventi internazionali, quali Artissima e Luci d’Artista, e alla presenza di importanti raccolte, pubbliche e private.
Nella mostra si ritrovano opere/simbolo dell’immaginario artistico collettivo: i tagli di Fontana, le tele uste di Burri, i quadri specchio di Pistoletto, le forchette di Capogrossi.
Un bel ripasso di quello che è stato il tessuto narrativo dell’arte italiana negli ultimi decenni.
1950-1970. La grande arte italiana Capolavori dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Sede Musei Reali di Torino Sale Chiablese Piazzetta Reale, Torino
Date al pubblico 19 ottobre 2024 – 2 marzo 2025
Giulia Torri
giuliat@vicini.to.it
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