
“E da quel giorno vissero sempre felici e contenti” la frase impressa sulla porta del Cinema Centrale, che metaforicamente introduce al mondo magico della celluloide, l’aveva voluta Gaetano Renda. Come Totò, il bambino protagonista di Nuovo Cinema Paradiso, anche Gaetano quando si recava allo “Smeraldo”, il cinema del piccolo paese della Calabria in cui viveva, passava sempre dalla cabina di proiezione e ne era affascinato. Classe ‘54, arriva in Piemonte negli anni ’70, quelli del grande fermento culturale, e matura la convinzione che nella sua vita si sarebbe occupato di cinema. Ma capisce anche che il centro di interesse sarebbe stata la sala, il luogo dove sentirsi parte di una comunità come spettatore. “Mi piace la sala cinematografica perché è un organismo vivente, soggetto a modifiche a seconda di chi la occupa”, aveva detto in una delle interviste che ci aveva concesso. Valoroso esercente di “Centrale”, “Fratelli Marx” e “Due Giardini”, la sua scomparsa improvvisa ci riempie di malinconia. Lo ricorderemo fiero di essere stato tra i primi a riaprire dopo l’emergenza pandemica, seguendo rigidamente i protocolli sanitari. Linee guida del suo operato la convinzione che la sala cinematografica sia presidio irrinunciabile di cultura e socializzazione – con circa 100 milioni di frequentatori ogni anno – e che i film di prima visione debbano arrivare nelle periferie, dove in effetti sono collocati il “Due Giardini” e il “Fratelli Marx”, animati dalla presenza di un pubblico assiduo e numeroso.
Mancherà poterlo incontrare agli appuntamenti di settore torinesi, sorridente e fiducioso nel futuro delle sale, “il luogo della visione collettiva, della socialità e, fin dall’alba del tempo, l’uomo cerca l’esperienza della condivisione. Pur nell’oscillazione dei numeri, un anno più spettatori, un anno meno, il cinema sarà sempre uno dei polmoni della convivenza in una città, la giusta stazione a cui il film deve approdare”.
(la foto è stata gentilmente autorizzata dal giornale “Il Lametino.it”, scattata durante Venezia 2024 per l’assegnazione del premio Carlo Lizzani a Gaetano Renda in quanto “esperto di cinema e uno dei promotori storici del cinema d’essai della città della Mole” )
Anna Scotton
annas@vicini.to.it
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