Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Extinction rebellion. Presentazione di un movimento ambientalista a Binaria

I termini del problema sono chiari a tutta la comunità scientifica e cominciano ad essere noti anche ai cittadini comuni: stiamo vivendo un momento di emergenza climatica senza precedenti.

Il tema è stato affrontato venerdì 13 scorso presso Binaria (https://www.binariagruppoabele.org ) nella conferenza dal titolo “Rebel for life” tenuta da gruppo Extinction Rebellion, Italia, un ramo del movimento nato ufficialmente il 31 ottobre 2018 nel Regno Unito e diffuso ormai in molti Paesi.

L’innalzamento della temperatura del pianeta è testimoniata da dati raccolti non solo riguardo a tempi recenti (di fatto il fenomeno inizia con l’avvio della rivoluzione industriale, quando iniziammo a bruciare combustibili fossili) ma anche partendo da milioni di anni fa.

La relatrice non si sofferma sui numerosi aspetti che coinvolgono il cambiamento climatico. Viene tuttavia sottolineato come spesso i dati provengano da modelli matematici, e questo fa il gioco dei negazionisti che si appellano al fatto che i modelli matematici sono imperfetti. Vero, almeno in parte. Tuttavia è stato possibile risalire a dati reali che risalgono a milioni di anni fa dall’analisi di sedimenti marini: analizzando le percentuali degli elementi contenuti nei campioni, si sono ricavate informazioni circa il loro effetto sull’atmosfera e sulla temperatura. Dunque, emerge che per milioni di anni la concentrazione di CO2 è rimasta sì elevata, ma sostanzialmente stabile perché i vegetali la immagazzinavano con continuità, e la ritroviamo poi nei combustibili fossili. Oggi invece immettiamo CO2 in quantità maggiori rispetto alla capacità di assorbimento delle piante.

Altro aspetto non del tutto noto è l’effetto delle piogge. Studi recenti hanno scoperto che l’aria che passa sulle foreste tropicali è in grado di produrre più del doppio della pioggia dell’aria che passa su una bassa vegetazione. Perciò variazioni nell’assetto della vegetazione, deforestazione o danni ambientali, possono provocare cambiamenti climatici anche a centinaia di chilometri di distanza. E’ di questi giorni l’allarme a livello globale che riguarda il caso degli incendi nella foresta amazzonica.

Gli effetti dei cambiamenti climatici sono già percepibili: nei giorni scorsi nel vercellese ci sono state precipitazioni di grandine con chicchi grandi come palle da tennis. Non è tanto il fenomeno singolo, per quanto eccezionale, che interessa, ma la frequenza sempre maggiore con cui si manifestano.

Quali sono gli effetti di lungo periodo? E’ suggestivo il grafico in evidenza grafico pubblicato sul sito del movimento (https://rebellion.earth/)

Di fronte a questa situazione, quali sono le contromisure proposte da Extinction Rebellion? Si tratta di convincere i governi ad intervenire. Non solo la scienza ma anche la politica ha ormai acquisito coscienza del fenomeno.  Non però chi governa, che ha come prospettiva i 4-5 anni che porteranno alle prossime elezioni, non quello che saremo (o saranno i nostri figli e nipoti) tra 30 anni.

La proposta quindi è un’azione collettiva a livello globale, rifacendosi alla formula della disobbedienza civile che ha avuto particolare successo nel mondo anglosassone, dalla rivolta del tè che diede origine all’indipendenza in America, a Martin Luther King, o, se vogliamo, Gandhi. L’occupazione di luoghi pubblici, blocchi stradali. Manifestazioni ci sono state a Londra a novembre dello scorso anno in cui il movimento ha occupato quattro zone al centro di Londra.

Una delle forme di ribellione è quella di costringere le forze dell’ordine all’arresto. Non è però la scelta adottata per l’Italia, in considerazione del fatto che azioni come il blocco stradale sono un reato e non si possono incoraggiare comportamenti estremi di questa natura.

Le dimostrazioni più a rischio possono essere adottate quando il numero dei partecipanti supera una certa soglia critica: è improbabile che la polizia possa procedere all’arresto di centinaia di cittadini che protestano pacificamente, pur violando la legge.

Le richieste:

  1. Verità sulla situazione, sia dai governi che dai media: e che il governo dichiari l’emergenza ecologica e climatica
  2. Azione immediata: che si fermi la distruzione degli ecosistemi e della biodiversità e si portino allo zero netto le emissioni di gas serra entro il 2025
  3. Oltre la politica: che il governo costituisca e sia guidato dalle decisioni di un’assemblea di cittadini/e che costituiscono gruppi di lavoro sulle misure da attuare e sulla giustizia ecologica e climatica.

Gianpaolo Nardi

gianpaolon@vicini.to.it

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


*