Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Quartieri nel mondo, Marina di Dubai

Marina di DubaiDire che non ti ci trovi bene, a Dubai, è un oltraggio. Strade e locali sono lindi e scintillanti, i mezzi pubblici comodi ed efficienti, il costo della vita del tutto abbordabile, le persone, almeno quelle con cui ti relazioni, sono gentili e premurose. Persino negoziare la tariffa del taxi è un piacere: riesci a spuntare uno sconto del 20% con un sorriso sulle labbra. Sarà perché prima ti hanno alzato il prezzo del 30.

Devi pensarci un momento per capire cosa c’è di storto, poi ci arrivi guardandoti intorno. E’ un mondo fittizio, finto. Un parco divertimenti. Una Disneyland in scala 1:1. Che ci fanno dei grattacieli in un territorio che intorno ha il deserto? Non bastava costruire tanti palazzi, anche a più piani?

C’è un acquario che è una grande piscina in cui nuotano pescecani e trigoni: ci passi sotto con un tunnel e loro ti passano sopra la testa, si appoggiano sulla vetrata, li insegui con la telecamera, senti le grida dei bambini. Poi ti fanno fare un giro sulla barca dal fondo vetrato, dopo averti fatto indossare giubbotti di salvataggio. La barca è trascinata a mano attorno al bordo della piscina. Una presa per i fondelli.

C’è una pista da sci corredata di tutto: temperatura da -3° a +2°, neve vera, skilift, un inserviente che spazza la neve dal mancorrente di una scaletta. Fuori, 28°. Con soli 50 € ti danno l’attrezzatura completa e puoi toglierti lo sfizio di sciare per 2 ore.

Burj al Khalifa, la torre più alta del mondo (oggi minacciata dallo SkyCity in progetto in Cina), il palazzo a vela, Burj al Arab, il lusso fine a se stesso.

Forse la sorpresa più grande è Marina di Dubai, uno dei quartieri o cittadine in cui si divide il piccolo Stato. Grattacieli dal design futuristico su una spiaggia di sabbia bianchissima, e tutto attorno un canale, contornato a sua volta di locali di ogni genere, e sul quale scivolano barchette da favola. Caraibi + New York + Portofino.

Il regno del superfluo e vano. Fino a pochi anni fa non c’era nulla.

E quindi, tornando al quesito iniziale, perché tutto questo? Di certo da quelle parti sanno benissimo che il petrolio finirà, e quindi avranno considerato prudente crearsi redditi alternativi: un centro finanziario che è un riferimento per l’area del Golfo Persico (loro lo chiamano:Golfo Arabico) e turismo, attirato dai mirabilia e dai prezzi convenienti, dato che lì non si pagano tasse.

Ma c’è anche qualcosa di positivo: si può toccare con mano quello che è possibile fare con i soldi: lusso, dovunque, eleganza spesso, il bello emerge qualche volta. Ma i servizi sono a disposizione di tutti: la metro che attraversa la città per 70 km, aria condizionata dovunque, anche alla fermata del bus: pulizia, neppure una cartaccia per la strada, nei luoghi chiusi compare, discreto ed efficiente, un inserviente che pulisce dove passa la gente. Lavoro, e non solo di bassa lega, per tutti. Delinquenza zero. Prezzi alla portata, (che so, un paio di sandali a 5 €), e un’atmosfera rilassata e relazioni amichevoli.

Magari i meriti sono dei soldi e non delle classi dirigenti…

Gianpaolo Nardi

gianpaolon@vicini.to.it