Il primo tassello del puzzle che, una volta composto, restituirà ai torinesi le arcate dei Murazzi come luogo di incontro e di svago è stato formalmente posto. L’esecutivo di Palazzo Civico ha infatti dato questa mattina il via al provvedimento – presentato dall’assessore al Patrimonio, Gianguido Passoni – che definisce le linee di indirizzo per la concessione (sei anni rinnovabili di altri sei) delle arcate destinate ad attività commerciali.
Nei prossimi giorni al vaglio della Giunta passerà il nuovo Piano Integrato d’Ambito dei Murazzi che dovrà poi essere approvato dal Consiglio Comunale. Seguirà, entro marzo, la pubblicazione del bando di assegnazione. L’amministrazione intende aggiudicare le arcate entro la primavera così che la stagione estiva possa vedere protagonisti i nuovi assegnatari.
Le linee guida approvate oggi dalla Giunta contengono precise prescrizioni di carattere tecnico studiate per permettere un migliore svolgimento delle attività e garantire la piena fruibilità degli spazi da adibire ad attività economiche e sociali. Queste prescrizioni derivano dal lavoro della Conferenza dei Servizi che ha coinvolto, oltre agli uffici comunali, Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici, Asl To1, Regione Piemonte, Città Metropolitana, Smat, Iren, Aem Distribuzione e Amiat.
Vediamo in dettaglio in cosa consistono le prescrizioni, ancorchè di carattere prettamente tecnico, che serviranno a restituire alla città una parte storica completamente rinnovata.
Si è partiti innanzitutto da una ricerca storica sui tipi di illuminazione presenti ai murazzi. Sono emersi dagli archivi fotografie e disegni dell’epoca che hanno portato alle scelte progettuali.
La profonda diversità fra i sistemi di illuminazione presenti attualmente lungo i Murazzi del Po ha tuttavia determinato la doverosa scelta progettuale di procedere anzitutto con una ricerca archivistica/storiografica sui sistemi di illuminazione pubblica che si sono succeduti in questo ambito, è che è allegata alla proposta progettuale e ne è parte integrante.
La ricerca, condivisa con la Città di Torino, ha portato alle ulteriori scelte progettuali di seguito illustrate.
L’illuminamento funzionale sulla balaustra sovrastante il muraglione del lungo Po lungo corso Cairoli dalla Normativa verrà garantito dai centri luminosi esistenti, ma dopo il loro ripristino stilistico .
A cura e a spese della Città – con la collaborazione di Iren Servizi – è prevista la realizzazione di impianti tecnologici e di servizio all’interno di una o più arcate (locale contatori, cabina elettrica, centrale idrica e locali per raccolta rifiuti) per un importo di circa 650mila euro. Verrà inoltre realizzato un nuovo impianto di illuminazione, dal costo di circa 450mila euro, progettato dopo un’attenta ricerca archivistica/storiografica che coniugherà l’innovazione e il risparmio energetico con il disegno architettonico della Torino ottocentesca. Ad esclusione dei corpi illuminati storici, posizionati lungo il fiume, le restanti lampade funzioneranno a LED garantendo maggiore efficienza e risparmio energetico; lungo la passeggiata verranno installati lampioni “intelligenti” che nella notte si attiveranno al passaggio dei pedoni e tutta l’area sarà free wi-fi.
A cura e spese dei concessionari, invece, è prevista la realizzazione delle opere necessarie a rendere i locali idonei al loro utilizzo.
Da ricordare inoltre che, attualmente, sono in corso interventi di sistemazione delle balaustre delle balconate e delle relative scale della parte a valle del ponte Vittorio Emanuele I, e che entro l’anno è previsto l’avvio dei lavori per il primo degli interventi di messa in sicurezza della parte a monte del ponte.
Angelo Tacconi
loris@vicini.to.it
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