Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Visti a Venezia 75: “La profezia dell’armadillo”, diretto da Emanuele Scaringi.

Ispirato ai fumetti del disegnatore Zerocalcare e da vedere quando arriverà nelle sale torinesi, La profezia dell’armadillo racconta di Zero (Simone Liberati), un giovane romano di Rebibbia, che aspira a fare il fumettista. Mentre si barcamena tra lavori insoddisfacenti e uscite con l’amico Secco (Pietro Castellitto) riceve la notizia della morte di Camille, l’amica dell’adolescenza, alla quale Zero non aveva mai osato dichiarare il proprio amore.
Nei giorni in cui tutto questo accade, viene messa a fuoco la realtà del protagonista, attraverso il suo sguardo, la sua leggerezza malinconica e l’ironia con cui affronta vicende personali e il conflitto intergenerazionale. A tale proposito sono godibili il personaggio di Laura Morante, la madre del protagonista, alle prese con insormontabili difficoltà informatiche, e il cameo di un divertito Adriano Panatta.

A Venezia, in gara nella sezione Orizzonti, il film riesce a parlare ai giovani e ai meno giovani, che si troveranno a proprio agio anche con la presenza dell’armadillo. “Ho creato l’armadillo perché mi serviva un personaggio con cui dialogare, dato che gran parte delle storie si svolgevano all’interno della mia stanza”, ha dichiarato in un’intervista Zerocalcare. Visibile solo al protagonista, alter ego dell’autore, qui il carapace è un pupazzo sotto cui si cela un vero attore, Valerio Aprea: l’animale- maschera agisce da coscienza “cinica”, del protagonista, lo invita a guardare lucidamente dentro di sé e ad un mondo al quale occorre adattarsi in quanto non può essere cambiato. Al massimo riprodotto, come fa Zero realizzando le tavole sul G8 e sui fatti della Caserma Diaz avvenuti nel luglio 2001 a Genova, e il cui rimando, attraverso due inserti animati, costituisce la parte più politica del film.

Come nelle strip, i dialoghi tra i protagonisti si nutrono del disincanto odierno, della crisi di valori della società liquida, anche se Zero – interpretato con efficacia da Simone Liberati – ha una consapevolezza che fa sperare nel futuro: non beve, non fuma e sarà presumibilmente capace – come da ragazzo – di elaborare un proprio codice etico.

Il tema del ricordo, che rende sospeso fra passato e presente La profezia dell’armadillo, invade un altro film italiano interessante,” Ricordi?”, di Valerio Mieli, presentato alle Giornate degli Autori. Un lungo rapporto amoroso, dai tempi disannileati, in cui la cura delle immagini costruisce ricordi tanto suggestivi quanto fallaci, perchè la memoria di ciascuno degli amanti è soggettiva. E se sono reali le difficoltà nel portare avanti nel tempo una relazione d’amore “Non è colpa nostra. Ha cominciato a finire quando è iniziata”, è altrettanto vero che “Il ricordo mente”, come dichiara Luca Marinelli, in una nuova prova d’attore di grande intensità.

La profezia dell’armadillo con Simone Liberati, Pietro Castellitto e Valerio Aprea, in uscita al cinema il 13 settembre 2018.

Trailer

https://youtu.be/gdIVczZjhRo

Anna Scotton
annas@vicini.to.it

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