Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Una nuova legge sulla lettura con nuovi limiti agli sconti sui libri

Da poco più di un mese, in piena emergenza Covid-19, con le librerie chiuse per decreto e le case editrici in grande difficoltà, è entrata in vigore la nuova legge denominata “” – sinteticamente conosciuta come “Legge sul libro” -,  che molto ha fatto discutere nei mesi scorsi, in particolare per la novità relativa al limite massimo di sconto consentito nell’acquisto di materiale bibliografico sceso al 5%, come chiesto dai librai indipendenti.

Con questa proposta la politica dedica una particolare attenzione a un tema così trascurato come quello della promozione della lettura, diventata finalmente oggetto di riflessione e di intervento fattivo nel nostro Paese. Non si possono ignorare, infatti, gli ultimi dati Istat del 2019 che registrano l’implacabile realtà del nostro rapporto con i libri, numeri che ci collocano sempre più in basso nella classifica europea dei lettori. Un altro dato interessante riporta 75.758 titoli pubblicati nel 2018 – dei quali solo 1 libro su 3 viene ristampato – con cui l’editoria registra un trend della produzione in crescita. In sintesi: leggiamo poco, ma pubblichiamo tanto, forse troppo.

Da queste e altre premesse legate alla filiera del libro, aggiunte a un sensibile interesse rivolto al mondo scolastico come bacino di diffusione del libro e contaminazione del piacere del leggere, nasce la nuova normativa per la promozione e il sostegno alla lettura, favorita attraverso l’introduzione di proposte innovative che dovrebbero garantire l’avvicinamento del pubblico al libro.

Il disegno di legge ha per una volta unito in formazione compatta la politica, con l’approvazione unanime di un testo che tuttavia ha incontrato una larga divisione nel mondo del libro, tra editori, librai e bibliotecari, discordi nella valutazione dell’efficacia della normativa.

La norma più controversa del testo di legge che ha alimentato un vivace dibattito è una modifica alla cosiddetta “Legge Levi” del 2011: viene infatti introdotto uno sconto ulteriormente più basso applicabile dalle librerie ai clienti sul prezzo di copertina, passando da uno sconto massimo del 15% al 5%, con l’intenzione di favorire il commercio per le piccole librerie, frenando il massiccio mercato delle grandi catene editoriali e delle vendite online.

Tuttavia, la nuova normativa contiene anche numerose altre misure meno contestate: si riscontrano non pochi finanziamenti per la promozione della lettura destinati agli enti locali, risorse destinate a incrementare attività culturali finalizzate a incentivare la diffusione del libro, soprattutto tra i giovani, con un particolare riguardo verso il mondo delle biblioteche scolastiche, individuato come canale privilegiato di investimento.  Vengono stanziati poco più di 4,3 milioni di euro per un “Piano nazionale d’azione per la promozione della lettura”, ogni anno sarà nominata una “Capitale italiana del libro” sulla base di progetti presentati dalle singole città, con finanziamenti statali di 500.000 euro. Viene introdotta una “Carta della cultura”, una carta elettronica annuale del valore di 100 euro, ad uso delle famiglie che vivono in una situazione di difficoltà economica, per l’acquisto di libri. Un altro milione di euro viene stanziato per i programmi finalizzati a favorire la lettura nelle scuole nel corso del 2020 e del 2021. Infine, un’ulteriore misura importante è il finanziamento aggiuntivo di 3,25 milioni di euro per il fondo che finanzia gli incentivi fiscali alle librerie. Nasce anche l’Albo delle librerie di qualità.

«Rammarica che l’aspetto della legge che più è stato messo in rilievo sia quello dello sconto – ci dice Enzo Borio, presidente regionale dell’Associazione Italiana Biblioteche –. Questa normativa ha invece il pregio di introdurre una nuova strategia comune per la promozione della lettura, con un approccio sinergico dei vari soggetti coinvolti nella filiera del libro, con un ruolo determinante delle biblioteche e il tentativo importante di un recupero del rapporto col territorio».

Certo è che, come molti altri aspetti che appartengono alla nostra quotidianità, anche gli intenti delineati nella nuova legge dovranno necessariamente essere rivisitati e vagliati alla luce delle nuove indicazioni sulla sicurezza, con regole e nuove abitudini sociali introdotte per effetto dalla pandemia del coronavirus, che impongono misure restrittive per gli eventi pubblici.

«Non si può non tener conto del nuovo scenario che si prospetta e dei mutamenti nella società in risposta alla pandemia da coronavirus – afferma Maurizio Vivarelli, docente di Biblioteconomia presso l’Università degli Studi di Torino –, un fenomeno che oggi rappresenta una sorta di spartiacque, oltre che un importante acceleratore verso nuovi equilibri nel tessuto economico e sociale».

«Ci prepariamo ad affrontare una nuova fase – continua il professor Vivarellidove indicatori, scenari e nuove dimensioni implicano organizzazioni diverse e visioni alternative, che tengano conto della complessità del momento».

Malgrado i pareri contrastanti, favorevoli e contrari alla riforma e alle nuove direttive introdotte con la normativa “Piano nazionale d’azione per la promozione della lettura”, nonostante alcune lacune e contraddizioni che andrebbero forse ulteriormente rivedute, questa legge costituisce un indubbio passo avanti per la promozione del libro sul territorio, con una visione verso il lungo periodo.

Tuttavia, la crisi che stiamo attraversando non deve far dimenticare questa prospettiva, deve anzi aiutare a delinearne meglio i contenuti, con misure per promuovere la lettura con risorse adeguate, deve saper stabilizzare il sostegno alla domanda anche oltre l’emergenza, deve cercare di rafforzare il sistema bibliotecario del paese a partire da quelle di pubblica lettura, dovrebbe prevedere una detrazione fiscale sull’acquisto dei libri e promuovere l’innovazione lungo la filiera del libro, saper completare la transizione verso un’editoria libraria interamente verde e inclusiva, e, infine, saper rafforzare la promozione del libro italiano all’estero. Tutte sfide che ci attendono.

Loredana Pilati

loredanap@vicini.to.it

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