Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Parliamo di Gender Gap. La nuova legge sulla parità salariale

Adesso si parte, ci sono voluti 200 anni, ora la legge è in vigore” si rallegra Chiara Gribaudo, deputato PD al secondo mandato. Sulle novità della legge “Parità di genere e Codice delle pari opportunità” , Women for Oncology Italy, Mondo Sanità e Motore sanità, organizzazioni a trazione femminile che operano nel campo della sanità, il 17 scorso hanno promosso in webinair il confronto “Parliamo di Gender Gap”. La legge (L. 5 novembre 2021 n 162) chiarisce e amplia i comportamenti che costituiscono discriminazione di genere. in ragione del sesso, dell’età anagrafica, delle esigenze di cura personale o familiare, dello stato di gravidanza nonché di maternità o paternità, anche adottive…, pone o può porre il lavoratore in almeno una delle seguenti condizioni: a) posizione di svantaggio rispetto alla generalità degli altri lavoratori; b) limitazione delle opportunità di partecipazione alla vita o alle scelte aziendali; c) limitazione dell’accesso ai meccanismi di avanzamento e di progressione nella carriera “; introduce inoltre, per la sua attuazione, una serie di controlli, incentivi e disincentivi, tra cui una Certificazione della parità di genere, resa obbligatoria per le aziende.

“Abbiamo il dovere di far conoscere questo strumento legislativo”, Continua Gribaudo. “E mettere a fuoco anche gli strumenti accessori, come il consigliere/a di parità. Con i finanziamenti PNRR arriveranno anche gli ispettori”. Secondo Gribaudo, l’atteggiamento nelle aziende è ancora quello di un mondo patriarcale in cui il datore di lavoro, quando assume una donna, comincia con l’assicurarsi se intende fare figli.

Per Rossana Berardi, Ordinario all’Università delle Marche e direttore clinico agli Ospedali riuniti di Ancona. non si tratta solo di parità di stipendio. Nella Pubblica Amministrazione esiste già, ma esiste solo come minimi tabellari. Più ancora si tratta di parità nelle carriere, soprattutto nelle posizioni apicali. Di fatto, nella PA le donne sono il 70% ma solo il 17% si trova in posizioni ai vertici aziendali.

Giulia Gioda, Direttore di Mondosanità, coordina il dibattito. “Quali sono gli strumenti che permetteranno di verificare il rispetto delle norme? Ci sono sanzioni? “

Al 1*rapporto annuale, si vedrà chi e cosa si è mosso” risponde Gribaudo. “Ogni due anni la consigliera o il consigliere nazionale di parità dovranno presentare al Parlamento la relazione sul monitoraggio e verifica degli effetti del Codice. Nella relazione si terrà conto di quanto indicato nel rapporto che il consigliere/a regionale è tenuto a presentare annualmente. Per le aziende con oltre 50 dipendenti ci sono sanzioni da 1000 a 3000 euro se il rapporto non viene consegnato. Inoltre la certificazione obbligatoria. Ma di più ci si aspetta di più dalla “premialità di parità”, anch’esso prevista dalla legge. Ci sono gli strumenti di welfare aziendale; sono previsti sgravi contributivi“.

Rita Chiari, Direttore UOC Oncologia Perugia, vede un rischio di disimpegno da parte dei giovani: “Le giovani generazioni si sentono meno coinvolte sul tema della carriera”.  Gribaudo conferma: è come se, entrate nel mercato del lavoro, si richiudessero. Come se si sentissero percepite come minoranza. “Siamo pur sempre in un Paese conservatore e patriarcale. In Parlamento la legge è stata approvata all’unanimità, ma c’è già chi lavora per disinnescarla. C’è anche molta sfiducia”

Marina Chiara Garassino oggi insegna a Medicina e Chirurgia a Chicago (MBBS, lett. Medicinae Baccalaureus, Baccalaureus Chirurgiae):  dalla sua esperienza ritiene che le molte fughe di cervelli, che ci sono, siano dovute al fatto che le donne non vengono rappresentate; non ci sono incentivi per favorire il passaggio in ruoli più impegnativi. Prevalgono ancora i vecchi stereotipi.

A Gribaudo trarre le conclusioni.

  • Rivedere l’aspetto della “conciliazione”, tutto declinato al femminile, specie per l’ambito familiare, da sostituire con “condivisione”. A partire dalle nuove generazioni (la scuola, la cultura STEM), e dall’aspetto economico, poiché è emerso che, se il mercato del lavoro potesse assorbire le donne in modo paritario, il PIL sarebbe suscettibile di un aumento del 7%.
  • Sradicare il sistema patriarcale
  • Agevolare il part time di coppia, superando il criterio della divisione del lavoro.

Infine si raccomanda di fare un primo passaggio rispondendo al questionario lanciato da Women for Oncology Italy e Motore sanità “Una survey sul Gender Gaphttps://it.surveymonkey.com/r/JKKNB9F

Gianpaolo Nardi

gianpaolon@vicini.to.it

http://www.lavorosi.it/lavori-parlamentari/gazzetta-ufficiale/legge-5-novembre-2021-n-162-parita-di-genere-e-codice-delle-pari-opportunita/

www.womenforoncologyitaly.it

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


*