Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Lavoratori senza lavoro

Papa Francesco ha inviato una lettera all’Arcivescovo Cesare Nosiglia nella quale prega per i lavoratori della ExEmbraco e fa sapere loro della sua vicinanza umana e spirituale. Non è la prima volta che l’Arcivescovo  Nosiglia si fa carico di sostenere con la parola e la presenza fisica i lavoratori che , per logiche aziendali o internazionali, perdono il lavoro lasciando le loro famiglie in situazioni difficilissime.

Papa Francesco non è da meno e il suo continuo insistere sulla corporeità della Carità (“…ma quando dai l’elemosina ad un povero gli tocchi la mano?…” rende questo periodo in cui tutti evitano il contatto umano per “questa sciagurata pandemia” un po’ meno biologico e un po’ più umano.

In questo caso non citerò la lettera di Cesare Nosiglia, ma la trascriverò integralmente perchè le lettere sono importanti dalla prima all’ultima parola

«Cari lavoratori della ex Embraco,
sono lieto di comunicarvi che il papa Francesco mi ha indirizzato ieri una lettera per voi. Egli mi ringrazia per la lettera che ho scritto il 19 gennaio, in cui lo informavo circa la grave situazione vostra e delle vostre famiglie, coinvolte nella chiusura dello stabilimento di Riva di Chieri.

Nella sua lettera papa Francesco mi chiede di esprimere la sua vicinanza a voi operai e alle vostre famiglie, assicurandovi il suo ricordo nella preghiera e condividendo con voi il tempo di ansia e di difficoltà che state vivendo. Infine invoca la protezione della Santa Vergine e benedice di cuore tutti gli operai della ex Embraco e le loro famiglie.

Cari lavoratori,
ringraziamo dunque il Santo Padre per questa lettera e soprattutto per la sua volontà di starci vicino. Sappiamo che il Papa prende davvero a cuore le vicende delle persone in difficoltà. E il suo ricordo per tutti noi nella preghiera e nella condivisione di questo momento è un segno bello di comunione e di affetto.

L’impegno del Santo Padre è per noi una iniezione di speranza. Ma è anche un invito per tutte le realtà istituzionali ed economiche coinvolte. Per questo rinnovo la mia richiesta a tutte le realtà economiche che operano facendo riferimento alla dottrina sociale della Chiesa, o che hanno concrete possibilità di offrire a un certo numero di lavoratori dell’ex Embraco la prospettiva di uno sbocco lavorativo. Chiedo a queste imprese di farsi avanti, unendosi a quelle che hanno già hanno avviato il percorso per l’assunzione di alcuni dei lavoratori. È una prospettiva concreta e possibile, che dovrà essere sostenuta anche dalle istituzioni attraverso gli strumenti dei necessari aggiornamenti professionali.

Vi saluto cordialmente

+ Cesare Nosiglia

Arcivescovo di Torino»

franco

direttore@vicini.to.it

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