Il sesto e ultimo appuntamento del progetto videoteca curato da Elena Volpato e dedicato alla storia del video d’artista italiano tra anni Sessanta e Settanta, in collaborazione con l’Archivio Storico della Biennale di Venezia, presenta tre diverse manifestazioni dell’immagine di Apollo che Jannis Kounellis realizzò tra il 1972 e il 1973.
“Attraverso il ciclo di sei appuntamenti io volevo raccontare una storia che non è video-centrica” ha dichiarato Elena Volpato“ Non è vero come sosteneva Mac Luhan che il medium è il messaggio. Il video non è nulla, è un contenitore, una possibilità di linguaggi”.
Quello che ritroviamo è la poetica dell’autore espressa nelle diverse forme. Infatti qui il visitatore si trova al cospetto di due pose e un video, nei quali il pittore e scultore greco naturalizzato italiano nasconde il proprio volto dietro una maschera di gesso recante le fattezze del dio Apollo: riferimento al classico, ribadimento delle radici culturali, rivitalizzati dalla presenza dell’ artista.
Il primo scatto, del 1972, ebbe luogo all’attico di Roma dell’esponente di primo piano dell’ ”arte povera”, e si deve a Claudio Abate: Kounellis appare a cavallo, all’interno di una sala; l’animale e l’uomo comunicano un’impressione di ieraticità, la loro contemporaneità si sovrappone al passato dell’arte.
La seconda immagine, del 1973, è una fotografia scattata in occasione della performance di Kounellis presso la galleria La Salita di Roma. L’artista siede al centro dell’inquadratura con la maschera di Apollo sul volto. Davanti a lui, su un tavolo, sono disposti i frammenti di una scultura classica che appare come il corpo smembrato del dio. Sopra il torso sta appollaiato un corvo impagliato. Alla sinistra di Kounellis si trova un suonatore di flauto e alla sua destra c’è una finestra aperta. La tensione è creata dall’intreccio di opposti: l’immagine di morte della scultura disgregata e del corvo, insieme al corpo vivo di Kounellis che assume le fattezze della divinità.
La terza e ultima opera è un video, No title del 1973, proveniente dall’Archivio Storico della Biennale di Venezia, l’unica opera video che Kounellis abbia mai realizzato. La sua visione, nel piccolo percorso di mostra, avviene oltre una tenda nera, in una stanzetta ricavata all’interno dello spazio espositivo perché i visitatori entrino uno alla volta, e possano porsi in una sorta di raccoglimento al cospetto dell’” oracolo”.
GAM
via Magenta 31, Torino
Orari di apertura: da martedì a domenica dalle 10 alle 18. Chiuso il lunedì.
La biglietteria chiude un’ora prima.
VideotecaGAM – ingresso libero www.gamtorino.it
Anna Scotton
annas@vicini.to.it
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