Una grande chiusura di stagione con Alex De Grassi.
Quattordici anni senza la sua maestria sulla sei corde, ed era proprio ora di riascoltarlo sul piccolo palco del FolkClub.
Alex De Grassi è uno dei maestri mondiali indiscussi della chitarra, chiudere la stagione con lui è un onore.
Ritorna per la quarta volta al FolkClub, ma ben 14 anni dopo l’ultima, uno dei più straordinari chitarristi acustici americani. Straordinario perché a una enorme tecnica chitarristica, dote rara, ma non rarissima, associa una grande sensibilità musicale, dote ancor più rara, producendo così una musicalità che non è mera esibizione virtuosistica, ma musica di splendida fattura, nettare per le orecchie, e qui dal rarissimo arriviamo quasi all’unicuum, essendo pochissimi i chitarristi che riescono a raggiungere questo risultato.
Alex è nato in Giappone e vive negli USA. Con un nonno italiano primo violino della San Francisco Symphony Orchestra, il padre apprezzato pianista e concertista classico, e la madre studiosa ed esperta musicologa con conoscenze da Mozart ad Armstrong, non poteva che trovarsi la musica in tasca, e infatti a otto anni già suona la tromba, che abbandonerà a tredici per imbracciare la chitarra.
Appartiene alla stessa generazione di William Ackerman, anche lui seguace di John Fahey e del chitarrismo folk progressivo e anche lui desideroso di impiegare quella tecnica in un contesto più ampio. Alle influenze giovanili dei grandi chitarristi americani e delle isole britanniche, aggiunge uno spiccato interesse per classica, jazz e world music, approdando così a uno stile ricco di colori diversi. A vent’anni inizia a incidere per la Windham Hill e realizza in pochi anni ben quattro album di successo.
Nel 1987, fra tour mondiali e profondi studi sul pianoforte, sul flamenco e sulla voce, incide per la RCA Altiplano un disco intriso di suoni boliviani. Nello stesso anno incide per la New Albion Records l’album Arar con la Contemporary Orchestra of Native Instruments. Seguono due nuovi pregevoli album, uno dedicato al Sud Africa e l’altro a Piazzolla e Gismonti, frutto della sua passione per la chitarra latina.
Ritorna in puro territorio fingerstyle con World’s Getting Louder, che ripropone la sua straordinaria tecnica di assolo e improvvisazione, fra le più sofisticate del chitarrismo contemporaneo. I suoi album Turning: Turning Back (1978), citato da Acoustic Guitar Magazine tra i migliori dieci dischi di fingerstyle di tutti i tempi, Slow Circle (1979), Southern Exposure (1984) e The Water Garden (1998), che ha ottenuto una nomination ai Grammy, una nomination agli Indie Award, ed è stato nominato “Best Acoustic Instrumental Recording of the year” da Crossroads Magazine, sono considerati classici imprescindibili della chitarra acustica.
Il suo ultimo disco registrato in studio è Now and Then: Folk Songs for the 21st Century, una squisita riproposizione dei migliori standard folk americani. A questo è seguito il suo disco più recente, In Concert, una vera e propria “antologia live” delle sue migliori composizioni, registrata in concerto a Nashville. Nel corso della sua lunga carriera ha collaborato, tra gli altri, con Patrick O’Hearn, Zakir Hussein, Luis Conte, Paul McCandless, Mark Egan e con Michael Manring e Chris Garcia nell’acclamato trio deMania.
Ha pubblicato metodi, insegnato in Conservatori e scuole musicali, scritto per cinema e televisione. Il canale americano PBS gli ha dedicato una trasmissione televisiva intitolata Alex De Grassi: The Artist Profile. Ha al suo attivo 30 anni di carriera come performer, con concerti in tutto il mondo ed esibizioni indimenticabili come alla Carnagie Hall e al Kennedy Center di New York e al festival jazz di Montreaux.
Alle grandi doti tecniche De Grassi aggiunge ampie conoscenze musicali e piena padronanza dello strumento, tutto ciò gli permette una ricchezza compositiva fuori dal comune e una sorta di originale orchestrazione dei brani sulla chitarra: è leggendaria la sua abilità di tenere insieme in maniera magistrale melodia, contro-melodia, bassi, armonia e ritmo in un caleidoscopio sonoro unico.
…una delle migliori steel string guitar e tra i più innovativi compositori degli ultimi dieci anni… (Acoustic Guitar Magazine )
ALEX DE GRASSI (USA)
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Venerdì 29/05/2015 ore 21:30
Ingresso: 25.00 € Minori di 30 anni: 13.00 €
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