Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Caro Vicini
Voglio condividere con voi una vicenda, per me singolare, a proposito di mutui.
Un paio di mesi fa mio marito mi chiama per mostrarmi una cifra che campeggia sul suo monitor: 1,65%-Mutuo Casa. “Vuoi vedere che stavolta i mutui li fanno davvero?” Sono mesi che mi zittisce quando i TG raccontano di Mario Draghi e della sua manovra che dovrebbe cedere alle Banche del denaro da distribuire alle famiglie e alle imprese.
Io, da parte mia, sono mesi che sto cercando di convincerlo a comprare uno straccio di appartamento per nostra figlia, single impenitente. Stavolta ci siamo. Solo che voglio essere io l’unica proprietaria.
Vado a farmi fare un preventivo alla mia Filiale: in due ore torno con il documento: incredibile c’è tutto, va tutto bene, anche il TAN che non si sa mai cosa nasconda e il TAEG che stavolta ha dentro tutto quello che “lui” si aspettava.
In meno di 24 ore abbiamo già fatto la proposta di acquisto (l’appartamentino l’avevo adocchiato e finalmente da poco è stato esposto un cartello per la vendita).
Piccolo intoppo: il preventivo è un preventivo, ma il contratto preliminare di mutuo parte da condizioni un po’ peggiorative. Niente paura, risolviamo con reciproca soddisfazione, moglie, marito, impiegata e Direttore della filiale.
Facciamo il compromesso (marito passa nottate a cercare i soldi che mancano), torniamo in filiale e firmiamo.
Scatta la perizia: seconda sorpresa, la perizia stima il valore dell’appartamento 1000 euro di più del valore che noi abbiamo stabilito con la controparte e dichiarato alla Banca. Acci… che precisione, ci ha azzeccato con un errore di meno dell’1%. Viene in mente la barzelletta sul generale Custer: ”vedetta, quanti sono gli indiani?” “5000 e 15” “e quindici?” “eh, di qui ce ne sono 15 di là circa 5000”. Truc e branca.
Terza e ultima sorpresa dalla sede centrale: il mutuo deve essere cointestato. Non bastano l’ipoteca per il doppio del valore stimato, l’assicurazione furto-incendio (obbligatoria per legge-dicono per proteggere noi. Ma noi ce l’abbiamo già), il garante (mio marito, pensione d’oro secondo La valutazione degli ultimi 3 Governi).
E poi occorre un estratto conto della Banca in cui sono investiti i nostri risparmi, per essere certi che i soldi per comprare l’appartamento ci sono, anche se comunque glielo dichiarerà il Notaio, se proprio non si fidano di noi, pur clienti da decenni.
Conclusione: No, grazie, lasciamo perdere.
Povero Draghi, tutto inutile. Sicuramente andrà meglio alle imprese.
Una domanda da sprovveduta casalinga: ma se i soldi le Banche li prendono praticamente gratis, perché ci vogliono straguadagnare e pure fanno di tutto per non darli?
Grazie, cordiali saluti
Mina Vino
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