Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Incontro con Paola Soriga per Leggermente

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L’impressione è che ora Leggermente cammini da solo. Certo a sostenerlo ci sono Cascina Roccafranca e Villa Amoretti, ziette amorevoli e attente.

Quest’anno si è aggiunta anche Circoscrizione 2, il cui contributo non mancava in precedenza, ma che quest’anno è stato diretto e particolarmente efficace. Gli ultimi due appuntamenti dei Caffè letterari organizzati dalla Circoscrizione sono stati un successo. Che sia duraturo e non puramente dovuto a motivi…voluttuari è da vedere, ma intanto la sala era piena.

Quello che conta è che non solo il numero di presenze è in aumento, ma anche quello dei protagonisti: certo, gli autori, che non si sono mai tirati indietro, ed in questa edizione anche con nomi particolarmente prestigiosi, ma soprattutto i Gruppi di lettura, che si cimentano in un lavoro di analisi e confronto al loro interno prima dell’appuntamento principale. Ora si sono aggiunti i ragazzi dell’Istituto Alberghiero, con le loro stuzzicanti preparazioni di finger food; la Circoscrizione, appunto, in versione di organizzatore di eventi. E ancora 2 autori locali, disposti a scendere (figurativamente) in platea e farsi intervistare da noi di Vicini, al di fuori delle formalità dell’incontro ufficiale.

A sancire questa sorta di ingresso nell’età adulta arriva l’intervento a RAI Radio 3 di Cascina Roccafranca, nella persona di Stefania DeMasi, nell’ambito del programma Fahrenheit, proprio prima dell’incontro con Paola Soriga.

Il tema che emerge in modo preponderante dal romanzo di Soriga, “La stagione che verrà” presentato l’11 febbraio scorso alla Biblioteca Civica Villa Amoretti, è quale possa essere il futuro che attende la sua generazione, quella dei 30-40enni, e a quante possibili decisioni essi si possano trovare di fronte.

La direzione su cui devono muoversi è quella contraria alla stabilità: è un futuro che non si può prevedere, è trovarsi di fronte scelte alle quali non hai mai pensato. Quindi una generazione senza problemi? No: si può pensare al rifiuto di una vita passata sempre nello stesso modo, lo stesso lavoro, la stessa città, le stesse amicizie. Ma quando, come nel romanzo, la tua compagna rimane incinta e nessuno dei due ha un lavoro, questo diventa spiazzante. Saltano modelli consolidati: l’amore è per tutta la vita? O si può accettare di vivere senza l’amore, purché sia per tutta la vita? E’ innaturale avere figli senza un padre? Molte donne accettano o addirittura sollecitano questa soluzione, ma non è così per uno dei protagonisti del romanzo: la paternità senza un lavoro diventa una sfida estraniante.

La discussione scivola inevitabilmente sul conflitto generazionale, (l’uditorio di terza età è molto ben rappresentato): quelli che devono ancora vivere e quelli che hanno già vissuto. Ma Soriga rifiuta accuse di colpevolezza alla generazione precedente. Certamente imprevidente, per quanto riguarda le aspettative dei giovani: la conservazione spasmodica del proprio ruolo nella società. Ma rimane il risultato delle molte battaglie fondamentali della nostra epoca arrivate fin qua. Spesso conseguite assieme, e da conservare assieme. Come quelle per i diritti civili, su cui non siamo mai stati così avanti, come testimonia il dibattito di questi giorni.

Gianpaolo Nardi

gianpaolon@vicini.to.it

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