L’ufficio Pio ha presentato il 14 scorso presso la sua sede di Piazza Bernini i risultati dell’attività 2017 e il nuovo Programma Pluriennale 2018-2020.
Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo, di cui l’Ufficio Pio è un Ente strumentale, traccia con un certo orgoglio alcuni passaggi della storia dei due istituti da quando nel 1563, “7 Torinesi che si erano ritenuti più fortunati di altri” fondano la Compagnia, una congregazione che diventò presto uno dei principali centri dell’attività filantropica a Torino. Dalla cui costola nacque 40 anni dopo l’Ufficio Pio, a cui venne data autonomia operativa.
Obiettivo della missione dell’Ufficio Pio, di cui è stato presentato il Bilancio di Missione, rimane il contrasto alla povertà, che viene indirizzato con sempre maggiore attenzione a rendere possibile un cambiamento duraturo nelle condizioni di difficoltà dei beneficiari, affiancando al sostegno economico servizi di sostegno al benessere personale.
Come definire il benessere personale? Occorre individuare dei parametri, e l’Ufficio Pio, sottolinea Profumo, ha identificato un indicatore nella possibilità per una famiglia di potersi permettere una settimana di vacanza in Riviera. Una sperimentazione relativa a questa forma di sostegno al benessere personale è anche stata avviata: una visita ad un museo, o uno spettacolo teatrale, come dire, non danno la felicità ma aiutano.
Ma un particolare sforzo nel programma triennale che viene presentato in questa occasione assume la lotta alla povertà educativa, già intrapresa nel Progetto “Percorsi”. Destinato a studenti degli ultimi anni delle scuole superiori ed i primi anni dell’università, si pone l’obiettivo di sostenere il risparmio degli studenti stessi raddoppiando il risparmio (per le scuole superiori) o quadruplicandolo (per l’università), a fondo perduto, per destinarlo a spese scolastiche. Ancora Profumo sottolinea i risultati: quasi il 10% in più di iscrizioni all’università tra i beneficiari in genere ed il 20% tra quelli degli Istituti Professionali.
Questo primo successo ha incoraggiato l’Ufficio Pio ad estendere il progetto ai ragazzi delle scuole medie inferiori. E’ nato il “Progetto Teen” che già include 45 famiglie, con 148 persone a carico, con criteri analoghi e gestito da 2 operatori insieme a 7 volontari.
Questi progetti di inclusione, specie se orientati ai soggetti più giovani, hanno suscitato l’interesse della Comunità Europea; così la Compagnia di San Paolo si è fatta promotrice della creazione di una rete di fondazioni analoghe alla propria con l’intento di partecipare a bandi europei di ampio respiro in questo settore.
Obiettivi ambiziosi e risorse ingenti che richiedono strumenti, ed è su questo aspetto che si sofferma il Direttore, Silvia Cordero. Sono state ridefinite le principali direzioni operative con cui nel triennio 2018-2020 l’Ufficio Pio intende sviluppare programmi di intervento finalizzati a contrastare e prevenire la povertà e la diseguaglianza, e ad agevolare il reinserimento nella società di persone escluse o marginalizzate.
Il criterio di “sostegno” si indirizzerà sempre più alla possibilità di incidere su di un cambiamento stabile. In questo senso, è pagante privilegiare la prevenzione; un esempio dal progetto Senza Dimora: è molto più facile ottenere un risultato quando una persona non finisce sulla strada piuttosto che lavorare su un reinserimento a posteriori.
Poi: una maggiore selettività del target. Migliore conoscenza dei beneficiari, trasferimenti non solo monetari ma anche servizi più mirati.
A questo scopo si amplia l’organizzazione, anche grazie al coinvolgimento di un volontariato specializzato e per lo più organizzato in gruppi, all’interno di un’organizzazione del lavoro mista, che prevede una stretta collaborazione, in particolare con le agenzie del terzo settore, e un costante dialogo con l’ente pubblico.
Gli “strumenti” che orientano le scelte sono i “selettori” una sorta di indicatori analogici nei quali è possibile muoversi in direzioni opposte e alternative. Orientare l’azione verso un polo implica valutare gli scenari possibili, condividere le motivazioni e infine progettare interventi coerenti. Si può optare per una maggiore o minore selettività, utilizzare un’organizzazione del lavoro interna o esterna, modulare un intervento con maggiore o minore intensità, indirizzarsi a finalità riparative o preventive, e così via.
Il presidente dell’Ufficio Pio, Nanni Tosco, ha commentato i risultati dell’attività svolta nel 2017: 13.000 persone sostenute, ovvero il 10% in più, degli anni passati. Le scelte si sono rivolte in modo particolare alle famiglie con figli molto piccoli nella convinzione che il contrasto della povertà assoluta possa avere “anche effetti di prevenzione se rivolto alle nuove generazioni”.
Fra le novità Tosco cita anche il nuovo sito destinato a semplificare l’accesso autonomo all’Ufficio Pio, peraltro supportato da una serie di punti di contatto per ottenere informazioni o assistenza nella presentazione delle domande.
Ma il pallino di Nanni Tosco rimane quello di giocare un ruolo più consapevole all’interno delle collaborazioni di rete per ampliare l’intervento dal singolo caso fino al contesto familiare, al gruppo, al contesto di vita e alla comunità di appartenenza.
“Le linee di indirizzo strategico al 2020 considerano le recenti novità legislative (Reddito di Inclusione Sociale e Riforma del Terzo Settore) e inquadrano la nostra missione nello scenario dell’area torinese che ben rappresenta contraddizioni economiche e sociali, problemi e opportunità, emergenze e questioni più profonde e strutturali” cita la “Lettera del Presidente” che introduce il documento Bilancio di Missione 2017.
Su questi temi in particolare sono intervenuti gli ospiti Augusto Ferrari, Assessore alle Politiche sociali Regione Piemonte, Sonia Schellino, Assessore alle Politiche sociali Comune di Torino Marzia Sica, Responsabile Politiche sociali Compagnia di San Paolo, nella in una Tavola Rotonda intitolata
“Organizzare il territorio: il Progetto Pluriennale dell’Ufficio Pio e l’introduzione di nuovi strumenti per il contrasto della povertà.
“La nostra ambizione è passare da Ente di beneficenza a istituzione della solidarietà, custodendo e valorizzando le matrici fondative, in una struttura integrata di volontari e dipendenti, che fornisce congiuntamente un aiuto economico e servizi per l’empowerment e l’autonomia dei cittadini, con una visione che guarda oltre il presente” conclude Nanni Tosco.
Gianpaolo Nardi
gianpaolon@vicini.to.it
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