Niente di vero tranne gli occhi è la seconda prova narrativa – dopo Io uccido – di Giorgio Faletti.
In un noir dallo stile hollywoodiano con effetti speciali ed elaborati piani sequenza mirati a mantenere la suspense, Faletti ha inserito gli eroi di Schulz, dal timido Linus alla petulante Lucy, dal megalomane Snoopy al disadattato Pigpen. La storia è ambientata a New York, con una breve parentesi in una Roma da cartolina vista con gli occhi di un turista yankee. Il punto focale su cui si impernia l’azione è un’operazione di trapianto della cornea effettuata in una clinica oculistica (e il titolo, sotto questo aspetto, è già eloquente).
In questo suo romanzo, Faletti dimostra di essere appassionato del fumetto d’autore e del cinema di Hollywood. Come nel precedente Io uccido, lo stile della sua scrittura sembra opera di una traduzione volutamente un po’ trasandata e molte delle sue frasi potrebbero essere inserite in un fumetto o servire come spunto per un disegno di Manara o di Toppi. Si nota in questo libro come abbia affinato le sue abilità di scrittore e come le descrizioni siano più scorrevoli.
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