Il 18 scorso Cascina Roccafranca ha ospitato una tavola rotonda con il Senatore Andrea Giorgis organizzata da alcune realtà associative tra quelle che animano la Cascina con attività culturali, sportive e di welfare sociale. Giorgis, oltre ad essere stato eletto nella Circoscrizione elettorale Piemonte 1, Torino Città, pertanto molto legato a questo territorio, è anche un alto dirigente del PD.
Tra le molte istanze discusse, una è sembrata riscuotere l’interesse dei presenti: l’ipotesi di rilanciare lo slogan “lavorare meno, lavorare tutti”. Un mantra che appartenne alla sinistra-sinistra negli anni 70, ma che sembra improvvisamente attendibile al tempo del governo di destra-destra.
Di fatto, il mondo del lavoro è molto cambiato, molte attività vengono svolte in smart work, migliorando, la produttività, almeno per quanto è dato sapere. E’ possibile? Avevamo già il caso di Intesa Sanpaolo che ha proposto di lavorare 4 giorni, con lo stipendio di 5, portando le ore lavorate da 37,5 a 36, con quattro giornate lavorative di nove ore. La formula, nei contratti degli istituti di credito, esisteva già dal 2012 ed era comunemente indicata come “4×9” (che ricorda il “4 for 5” di molte aziende USA). La novità sta nel volerla applicare a un alto numero di lavoratori.
Ora apprendiamo * che la Lavazza ha intrapreso la stessa strada: smart working esteso fino a dieci giornate lavorative mensili, utilizzabili anche per più giornate consecutive. Inoltre, tra tra le novità e vari benefit del nuovo contratto, vi è l’introduzione del ‘venerdì breve’: i collaboratori beneficeranno dell’uscita anticipata il venerdì mediante l’utilizzo di parte dei riposi individuali previsti dal contratto nazionale, per un periodo di quindici settimane, da maggio a settembre.
Aziende ricche e sane. Chissà, oltre ad aver depositato molti risparmi, in questi due anni di pandemia abbiamo anche preso molti caffè.
Non siamo ancora al “lavorare tutti”; i problemi in gioco sono molteplici e profondi ma se questa è la direzione, saranno i governi, insieme ai sindacati ed alla società civile, a dover tracciare le normative per poterli superare.
Gianpaolo Nardi
con la collaborazione di Anna Scotton
gianpaolon@vicini.to.it
Nella foto: la sala congressi della Nuvola Lavazza
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