Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

La “Repubblica delle idee”

Avevo scritto della possibile sopravvivenza della Città, nella malaugurata idea dell’abbandono di Mirafiori da parte della FIAT.

Pare che il pessimismo possa essere messo da parte.

La questione lavoro nell’Italia di oggi viene vissuta a Torino nella consapevolezza che la città può fare da apripista del rapporto tra il Paese e la crisi.

Sabato e domenica 3 febbraio, Torino è stata teatro della “La Repubblica delle idee”, una anteprima nazionale della festa di “Repubblica”, e interamente dedicata al tema del lavoro, nodo cruciale della crisi nazionle ed europea.01

Saranno due giorni di dibattiti, di incontri, confronti che andranno in scena al Teatro Carignano, ed al Conservatorio.

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

Il tema è proprio questo, l’articolo 1, in una costituzione unica al mondo, che al suo primo articolo pone la pietra su cui si fonda la nostra società.

Oggi, davanti alla crisi, alle problematiche economiche mondiali, alla insicurezza sul domani, ben si può capire la lezione dei padri costituenti. Quella frase non aveva nulla di retorico, ma era piena di significato.165601385-df92b014-4648-43be-b4ab-9e7dfd383021

La scelta di Torino, per la due giorni di incontri e dibattiti, è stata una scelta quasi obbligata, in quanto nessuna città italiana è stata simbolo come la nostra Città, nel lavoro. Che per sua natura e carattere, è un simbolo di quanto è stato fatto per il Paese, con la tradizione torinese diventata via via nazionale, che ha fatto di Torino la capitale del mondo della produzione, della capacità imprenditoriale e della storia della classe operaia nel nostro paese.

Proprio in questi giorni è stata ricordata la figura di Giovanni Agnelli a dieci anni dalla scomparsa, simbolo appunto della torinesità nel mondo.

Ma in questa Città c’è di più, c’è la convinzione che l’ha aiutata a reinventarsi, facendo tesoro della tradizione, del suo sapere, cercando e trovando nuovi percorsi.

Dimostrando che le crisi a volte sono opportunità per ritrovarsi, per dimostrare a se stessi che non ci si ferma davanti alle difficoltà, che non bisogna avere paura del nuovo, ma usare la propria immaginazione per tornare ad essere protagonisti, la Bertone, dopo varie vicissitudini, è risorta come l’Araba Fenice con il nome di Maserati, e ci fa ben sperare a questo punto per il futuro Mirafiori.

Angelo Tacconi

loris@vicini.to.it