della chiusura temporanea della struttura di via Vittorio Andreis per necessità di ristrutturazione ambientale.
Sono circa trecento le persone senza dimora o in povertà grave nazione che hanno trovato la possibilità alternativa di un pasto caldo per
pranzo dal lunedì al sabato. Il menù comprende un primo, un secondo con contorno, la frutta o il dolce, pane ed acqua. I costi di
fornitura sono coperti dagli interventi economici di Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Fondazione Specchio dei Tempi e da una quota messa a disposizione dalla Città di Torino.
Sette i punti cui le persone sono state indirizzate: le tre mense storiche del Convento di Sant’Antonio, della parrocchia Sacro Cuore di
Gesù e della parrocchia Sant’Alfonso M. de’ Liguori; la mensa serale Spazio d’Angolo eccezionalmente aperta anche per il pranzo; la mensa della parrocchia San Giuseppe Cafasso; il locale refettorio messo direttamente a disposizione dall’Arcivescovo Cesare Nosiglia in via Arcivescovado 12C.
Intanto procedono i lavori di risistemazione ambientale al Cottolengo.
Il loro termine, inizialmente previsto per novembre, dovrà necessariamente venire prorogato fino a gennaio 2018. «Come spesso capita, nel corso della prima fase di lavoro sono emerse alcune criticità che devono essere affrontate» spiega suor Liviana, responsabile della direzione assistenza della Piccola Casa. «La struttura risente dell’età e del suo continuo essere “in servizio” da molti anni. Stiamo affrontando le questioni non solo del locale mensa ma anche di quelli adibiti ad altri servizi come l’accoglienza notturna, la distribuzione vestiario, il centro di ascolto. A lavori ultimati i nostri poveri potranno trovare ambienti che veicolano meglio l’obiettivo del nostro servizio: l’accoglienza con il cuore di Dio». Le spese di ristrutturazione sono tutte a carico del Cottolengo.
La rete sostitutiva si è data disponibile a continuare l’attività fino a gennaio. Il bene dei fratelli più poveri e la concreta fraternità con amici che sono al servizio degli ultimi giustificano ogni fatica. «L’aumento di presenze, in alcuni casi anche di ottanta persone, ha richiesto ai volontari di ridefinire turni, orari, incarichi. Lo slancio con cui questo è stato fatto è certamente segno che il volontariato è davvero una grande risorsa per la nostra Chiesa e la nostra Città» ha commentato Pierluigi Dovis, direttore della Caritas Diocesana, che ha in mano il coordinamento dell’operazione.
Gli operatori e i volontari del Cottolengo stanno mettendo a punto le modalità operative con cui il servizio riprenderà in via Andreis per
renderle più adeguate alle necessità espresse dagli ospiti, alla loro dignità, all’armonizzazione con il percorso delle altre mense. A tal fine è anche iniziato un percorso di gestione più precisa dei dati in tutte le mense aderenti al progetto, in modo da rendere il sistema di refezione per i poveri più efficace e meglio efficiente.
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