Qual è il nostro personale alfabeto del Festival Cinemambiente 2019 appena concluso, al di là del pregio dei film proiettati , con il successo della nuova sezione “Inventing Tomorrow”, dedicata all’esplorazione degli scenari futuri, alla luce delle nuove conquiste scientifiche e tecnologiche e che ha registrato un costante sold out a tutte le proiezioni?
A come affluenza: la rassegna ha confermato la buona partecipazione di pubblico, 15.000 presenze complessive, tra cui migliaia di studenti. La gratuità dell’accesso continua ad essere valore aggiunto dell’impegno a informare e a indurre comportamenti rispettosi dell’ambiente, negli spettatori e non solo.
B come Balog: il pluripremiato fotografo statunitense James Balog, che da oltre quarant’anni esplora con le sue immagini il rapporto tra l’uomo e la natura, come nel progetto fotografico “Extreme Ice Survey”, con cui ha seguito il progressivo scioglimento dei ghiacciai, ha raccontato nella nostra città gli effetti dell’antropizzazione nella mostra “Human Element”, una galleria di foto che sono state affisse sulla cancellata della Mole Antonelliana.
C come comunicazione ambientale, che esiste ed è una realtà da conoscere e praticare. “Tuttogreen”, il magazine mensile gratuito de La Stampa su habitat, sostenibilità, green economy; “Italia che cambia”, web magazine che illustra le realtà che stanno mutando il nostro paese in modo etico, solidale, sostenibile e innovativo; “eHabitat”, il web magazine indipendente di informazione ambientale; “Radio 24”, sulle cui frequenze viene raccontato ciò che accade in Italia e nel mondo in materia di difesa dell’ecosistema; “.eco”, il mensile italiano no-profit per l’educazione all’ambiente e il semestrale scientifico internazionale “Culture della sostenibilità”, non sono che alcune delle fonti – coordinate da giornalisti appassionati e propositivi – a cui tutti possiamo attingere indicazioni e saperi.
D come Difendiamo chi difende i diritti della terra: il dibattito successivo alla proiezione del
documentario messicano “Protezione Comunitaria. Esperienze dalla difesa del territorio (2019, 19′)” ha denunciato i rischi in cui incorre chi lotta per la tutela di foreste, montagne, boschi e fiumi. Comunità di nativi o attivisti, che si battono a difesa dei propri territori contro l’esproprio delle risorse, la distruzione e l’inquinamento sono oggetto di minacce, aggressioni e uccisioni. Un nuovo fronte verso cui si è diretto il sostegno di Amnesty International con azioni e appelli ai governi, “perché la difesa dell’ambiente e del territorio non deve essere una condanna a morte” e deve allertare le coscienze di tutti.
Festival CinemAmbiente è stato anche questo.
Anna Scotton
annas@vicini.to.it
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