Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

“Una nuova famiglia” di Gilda Pozzati

Vincitore del 2° Premio del Concorso Letterario “Vicini racconta la famiglia”, qui viene pubblicato integralmente.

Luisa, a passo di danza si muove per la camera sulle note di una vecchia canzone romantica trasmessa dalla radio. Sdraiata sul letto la guardo in silenzio mentre prepara quella maledetta valigia. – Non andare – vorrei dirle, ma non posso. Anzi, dovrei essere felice per lei. Ma come posso esserlo? Ripenso con nostalgia ai primi tempi insieme. Ci siamo conosciute per caso e ci siamo subito prese l’una dell’altra, tanto da condividere il suo appartamento. Quante meravigliose serate, noi due sul divano a dormicchiare o a mangiare patatine! E quante ricette sperimentate insieme! Sempre ingredienti freschi, – a tutto bio – rideva Luisa. Sì, la mia Luisa è davvero fantastica. Adesso però devo dividerla con un fidanzato terribile.

Lo sapevo fin dall’inizio che una ragazza come lei non poteva accontentarsi solo di me. È stato lo stesso uno shock quando ho cominciato a sentire odore di dopobarba sui suoi vestiti. Mi ha fatto male. E mi fa male vederla mentre si prepara al primo week-end lungo con lui. E le cose che si dicono al telefono:

«I miei figli staranno con la loro madre, finalmente avremo tanto tempo per noi, amore mio».

«Dove andiamo? Vorrei posti nuovi, se ci sei già stato con la sacra famiglia, beh, non mi parrebbe il caso».

«Andremo in Francia, in un appartamento con il terrazzo sul mare di una coppia di colleghi. Fidati Luisa, è una prima volta anche per me, amore mio».

Domani mattina saranno già in spiaggia, penso con ansia. Lei si stenderà a prendere il sole sul lettino, leggerà una rivista o un giallo mentre lui rimarrà sotto l’ombrellone a trafficare con il telefonino. Poi Luisa, per scherzo, gli tirerà qualcosa addosso, gli dirà di piantarla di atteggiarsi a uomo cercato da tutti e lo trascinerà a fare il bagno. Dopo si accontenteranno di uno spuntino al bar, ma tornati a casa, la sera, cucinerà lei. Cenetta a base di pesce che prenderanno al supermercato. Sono sicura, che accadrà così, è come se li vedessi. È sempre così generosa la mia Luisa! Apparecchieranno sulla veranda che dà sul giardino e rimarranno alzati fino a tardi a gustare il vino fresco. Poi si prepareranno per la notte… Mentre io starò qui sola in città, assaggiando di malavoglia il mio cibo. In scatola. Proprio di malavoglia no, all’inizio forse, ma mi adeguerò, mio malgrado, piluccherò qualcosa per non pensare a Luisa con quello.

La mia Luisa, ora, sta chiudendo la valigia. Per scaricare il nervosismo passeggio per la stanza e giocherello con una penna che ho trovato sul divano, quando l’occhio mi cade su un foglietto che recita: lista delle ultime cose da comprare prima che chiudano i negozi. La scorro velocemente: smalto per le unghie, crema solare, spray anti zanzare, vino bianco, libro, profilattici. Infine, sottolineato più volte, prova gabbia di sicurezza per Minù.

Gabbia di sicurezza per Minù? Rimango senza fiato per lo stupore.

Squilla il telefono. È lui, me ne accorgo da come Luisa gli risponde:

«Sì amore! La valigia è pronta, la spesa? Fatta. Mi manca solo qualche piccola cosuccia. E soprattutto – aggiunge guardando me – devo ancora preparare Minù alla partenza. Non ha mai viaggiato dentro la gabbietta».

Silenzio, lui tace e lei anche, è una tosta quando ci si mette, poi lui dice qualcosa ma lei non lo lascia finire:

«Se la prendi su questo tono… » dice Luisa mentre afferra un libro e si concentra sulla quarta di copertina.

«Minù non può stare sola a casa per il fine settimana, e alla pensione dei cani non c’è la porto. Mio è il cane, mie sono le regole».

«Già sai che la mia Minù, si comporterà male in quell’appartamento che non conosce e saperla lì comprometterà le tue erezioni? Pazienza. Ne faremo a meno. Sarà bello passeggiare tutti e tre in riva al mare».

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


*