Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Cascina per il 25 aprile

Per celebrare il 79 anniversario della Liberazione, la Fondazione Cascina Roccafranca organizza Cascina per il 25 aprile, una rassegna di eventi culturali che prevede testimonianze, film, letture, incontri, per tenere vivo il ricordo di uno dei momenti più importanti della nostra storia.

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con: Coordinamento Antifascista Torinese, Gruppo Roccafranca Filma, Anpi, Leggermente.

Il programma degli eventi prevede :

Venerdì 18 aprile ore 18

Presentazione del libro All’armi son fascisti, di Gastone Cottino, illustre giurista e partigiano, scomparso ad inizio di quest’anno all’età di 98 anni.

Un vero peccato che non sia lui in persona con la sua intelligenza arguta e le sue impareggiabili doti oratorie a parlarci di questo libro, testimonianza del partigiano Lucio, questo era il suo nome durante la Resistenza, che fu uno dei protagonisti  della Giornata della Liberazione, portando lui le armi che consentirono l’assalto al Municipio.

Ci lascia il suo racconto ed il suo pensiero e ce ne parlano Chiara Acciarini e Ilaria Mardocco.

Gastone Cottino, spirito indomito, è stato punto di riferimento anche per le nuove generazioni a cui ha dedicato proprio questo suo libro. Intervistato ha detto:

“Alla soglia dei miei cent’anni, un gruppo di ragazzi e ragazze mi ha chiesto un incontro ponendomi una domanda che riassume il problema di oggi: – Tu hai partecipato alla Resistenza e alle tappe successive della Repubblica. La tua generazione e quelle immediatamente successive hanno avuto dei valori chiari a cui guardare e delle persone di riferimento. Noi a chi e a cosa facciamo riferimento? – . È una domanda giusta, profondamente giusta, che rimanda alla necessità di ritrovare il filo e il senso di una storia. Una storia che i giovani non conoscono, o conoscono poco, perché negli ultimi decenni è stata stravolta e dispersa. Che fare? E con quali riferimenti? Io credo che il punto di partenza, il primo riferimento per voi giovani stia in un prezioso monito di quella grande figura che fu Nuto Revelli: “Capire e non arrendersi, capire ciò che siamo stati e ciò che dobbiamo essere; capire e non arrendersi: mai”. Ragazzi e ragazze, tocca a voi. Non arrendetevi mai!”

Così come mai si è arreso Gastone Cottino, combattente sempre, fino al suo ultimo giorno.

All’armi son fascisti” di Gastone Cottino è edito dal Gruppo Abele.

Domenica 21 aprile ore 21

Proiezione del film di Giuliano Montaldo L’Agnese va a morire (1976) tratto dall’omonimo romanzo di Renata Viganò.

Il racconto di una donna coraggiosa, Agnese, lavandaia nella campagna ferrarese che partecipa attivamente alla resistenza . Basso ferrareseseconda guerra mondiale. Agnese è una donna di mezza età che vive con suo marito Palita, membro della Resistenza. Un giorno il marito viene deportato in un campo di concentramento, dove morirà. Rimasta sola, Agnese decide di aiutare i compagni del marito portando cibo, informazioni, armi e notizie da un paese all’altro: diventa così una staffetta partigiana. La sua vita prosegue così, ma un giorno un soldato tedesco uccide per gioco la sua gatta nera: la notte stessa, Agnese lo colpisce spaccandogli la testa con il calcio di un mitra.

Agnese deve scappare e perciò entra a far parte della vita clandestina della Resistenza, divenendo “mamma Agnese”: prepara pasti per partigiani, controlla che ci siano provviste per tutti, esegue lavori casalinghi, per non farsi notare dai tedeschi e per non essere uccisa. Quando, nell’ultimo duro inverno, un gruppo di partigiani viene tradito e decimato in uno scontro a fuoco da soldati tedeschi appostati lungo il percorso che dovrebbe portarli oltre le linee, Agnese disobbedisce al Capo nascondendo in casa i superstiti.

In questo quadro di emarginazione della presenza femminile nella Resistenza che dominò nella storiografia e nella letteratura del dopoguerra, un’eccezione è rappresentata da Renata Viganò. La scrittrice emiliana fu una delle poche donne che riuscirono nell’immediato dopoguerra ad inserirsi negli ambienti letterari italiani, imponendosi come abile scrittrice e autentica testimone della lotta partigiana.

Giovedì 9 maggio ore 18

Incontro con Valerio Varesi in occasione della pubblicazione di” Estella”. L’autore traccia l’incredibile ritratto di Teresa Noce, instancabile rivoluzionaria, partigiana, antifascista, sindacalista e madre costituente.

Il racconto della vita straordinaria di una femminista ante litteram.

Nel 1945, nell’Italia appena liberata, Teresa è una donna che ha già alle spalle molte vite: ha combattuto in Spagna, ha vissuto da clandestina in Francia e ha preso parte alla Resistenza. Ha conosciuto l’inferno dei campi di concentramento.

Adesso che c’è un Paese da ricostruire non può che essere in prima linea, come parlamentare e come sindacalista. Per Estella – questo lo pseudonimo partigiano con cui la chiama Togliatti – la politica è una vocazione, e la sua passione e determinazione la guidano nelle battaglie che intraprende, soprattutto a tutela delle donne: parità salariale, servizi a favore della maternità, riconoscimento della pari dignità nelle carriere.

Estella di Valerio Varesi è edito da Neri Pozza.

Tutti gli eventi sono gratuiti.

per info www.cascinaroccafranca.it

Maria Cristina Bozzo

cristinab@vicini.to.it

 

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