Da alcune settimane è iniziata la fase provinciale dei campionati studenteschi di pallavolo maschile e femminile.
Questa iniziativa, ormai giunta alla sua decima edizione, è organizzata dall’Ufficio Educazione Fisica di Torino e si rivolge a tutte le scuole di Torino e provincia che abbiano dei ragazzi volenterosi e amanti del volley e che abbiano voglia di condividere questa passione con alcuni propri coetanei di altre scuole.
Il torneo infatti coinvolge solo le annate dal 2005 (se in anticipo scolastico) al 2002 ed è strutturato a varie fasi.
La prima corrisponde ad un girone eliminatorio dove quattro squadre si sfidano e la vincente passerà il turno, alla fine di questa fase, a gruppi di tre, le vincenti del turno precedente si sfideranno in un girone all’italiana e la squadra vincitrice potrà partecipare alle semifinali provinciali che si terranno Martedì 9 Aprile.
In questa iniziativa si vede la volontà da parte delle scuole di far avvicinare i giovani studenti allo sport, la giornata non ha infatti bisogno di giustificazione. Ci si sfida inoltre tra ragazzi della stessa età, si ha quindi molta possibilità fare amicizia con persone nuove; tuttavia la competitività, che non può mai mancare in una competizione, è l’ingrediente che crea la cosiddetta “pallavolo spettacolo”.
Questa iniziativa può essere soltanto il primo passo affinché la scuola possa fare in modo che i giovani d’oggi si avvicinino e pratichino vari sport, come la pallavolo ad esempio; ma ciò non basta.
Conciliare attività fisica, problemi adolescenziali e scuola sembra, per i giovani d’oggi, un strada impervia da percorrere e quei pochi ragazzi che, per pura passione, riescono a praticare sport, spesso non sono aiutati dalle scuole.
Quest’ultime richiedono, man mano che passano gli anni, un impegno scolastico sempre più imponente; non solo alle moli di studio già massicce degli anni passati si sono aggiunti nuovi materiali, ma ai ragazzi vengono proposte nuove iniziative, in orario extrascolastiche, che riducono drasticamente i già pochi momenti liberi che gli adolescenti hanno.
In mancanza di questo tempo i ragazzi non posso essere liberi di scegliere se, come, quando e quale sport praticare; ma non solo. Per praticare uno sport, infatti, non basta essere capace o avere talento, è necessaria, e richiesta, la costanza agli allenamenti, il sudore, la fatica, la volontà e la grinta di non darsi mai per vinti.
Come questa manifestazione dimostra, sembra che la scuola voglia incoraggiare i suoi alunni ad appassionarsi allo sport, tuttavia come pensa di poterlo fare se non agevola coloro che li praticano?
Secondo l’art.2 c.4 dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti, gli unici allievi che possono usufruire di questi benefici che corrispondono a crediti scolastici, o ad una leggera modifica, e comprensione da parte degli insegnanti, piano di studio dello studente, con il possibile spostamento delle interrogazioni e verifiche, sono solo coloro che “Partecipano a gare regionali, nazionali, o internazionali”.
Come è possibile promuovere lo sport nelle scuole se vengono incentivati (e ciò non sempre accade) quei pochi ragazzi che riescono a raggiungere un livello alto nello sport? E tutti quei giovani studenti che, pur non gareggiando in nazionale, si allenano tre volte o più a settimana facendo di tutto per portare avanti la loro passione? Hanno la stessa dignità di essere considerati “sportivi” anche se non sono arrivati ad un livello così elevato?
Un iniziativa come questa può sicuramente essere un buon inizio, ma ciò non basta, si deve, e si può, fare molto di più per promuovere un attività così importante come lo sport in tutte le scuole.
Irene Maffiotti
irenem@vicini.to.it
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