
Ho come l’impressione che la fase due sarà complicata.
Insomma, io che sono basica, se mi dicono: “stai a casa”, capisco. E sto a casa, perché sono popolo bue e in fondo ubbidire mi piace e mi risulta comodo. Se già mi dicono “stai a casa ma…” mi metto in agitazione, perché penso di non capire il ma.
Comunque una cosa è certa, siamo ancora messi maluccio! Nonostante il vaccino si stia cercando e anzi, abbiamo già trovato chi se ne addossa la spesa, temo sia lontano dall’orizzonte.
Mi sa che mi conviene mettermi il cuore in pace e farmi piacere la clausura. Infatti perché uscire per shopping se per provare un vestito mi devo prenotare e subire lo sguardo truce di una commessa che sta già pensando a come sanificare il camerino? Mi guarderà male, lo so, e io per non essere redarguita comprerò il primo capo che trovo anche se mi fa somigliare a bagonghi. No, mi passa la voglia, e anche di andare a mangiare al ristorante, che devo prenotare e poi magari mettermi la mascherina tra una portata e l’altra. E di andare a trovare i congiunti mica mi va tanto, che la maggior parte neanche mi è simpatica. Preferirei andare a trovare gli amici, ma quelli non si può.
E allora resto a casa, mi avvertano quando Bill Gates ha saldato e il vaccino è pronto.
Giulia Torri
giuliat@vicini.to.it
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