Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Fake al Mauto

L’automobile tra originalità e contraffazione

In apertura della mostra che sarà ospitata al Museo Nazionale dell’Automobile dal 28 giugno fino a domenica 28 agosto 2022, si è tenuto un convegno organizzato dal MAUTO in collaborazione con l’Agenzia Accise Dogane e Monopoli: tra gli ospiti- accolti dalla Direttrice del Mauto Mariella Mengozzi –  Cristiano Bolzoni – Manager di Maserati Classiche, Roberto Giolito – Stellantis Head of Heritage, Barbara Herlitzka – External Affairs Manager Martini & Rossi S.p.A., Adolfo Orsi –Storico dell’Automobilismo, Paolo Rezzaghi – Brembo Intellectual Property Rights Manager, Tomaso Trussardi – Chairman and CEO “Fast Cars Slow Food” e Membro del CDA Trussardi.

Il fenomeno della contraffazione – ovvero della “riproduzione illecita di un bene e la relativa commercializzazione in violazione di un diritto di proprietà intellettuale e/o industriale” – colpisce significativamente il sistema produttivo e rappresenta un moltiplicatore di illegalità. I casi di contraffazione sono sempre più numerosi nel mondo del collezionismo di automobili d’epoca, dove il valore delle vetture storiche registra tassi di crescita paragonabili a quelli delle opere d’arte: si pensi che nel maggio 2022 una Mercedes 300 Slr Uhlenhaut è stata battuta all’asta per 135 milioni di euro.

La  tavola rotonda ha stimolato una riflessione generale sui temi di tutela del patrimonio artistico, del design e della moda del nostro Paese, a partire dalla riproduzione abusiva dei segni distintivi  dei brand, come ha dimostrato Barbara Herlitzka, con una carrellata di falsificazioni, alterazioni o uso indebito del marchio  della Martini & Rossi.

Se attualmente i prodotti maggiormente contraffatti riguardano il settore dell’abbigliamento e degli accessori – come ha osservato Tomaso Trussardi – anche il settore dell’automobile non ne è esente: nel 2021 l’Agenzia ADM ha sequestrato – complessivamente tra autoveicoli, ciclomotori e le loro parti accessorie – oltre 36.000 pezzi contraffatti, con un incremento rispetto all’anno precedente di circa il 300%, che ledono sia l’ordine economico, sia la salute e la sicurezza dei consumatori.

Il Museo Nazionale dell’Automobile – in collaborazione con l’ ADM, l’Agenzia Accise Dogane e Monopoli, che opera  per la sicurezza e la salute dei cittadini, controllando le merci in ingresso nell’Unione Europea e contrastando i fenomeni criminali come contrabbando, falsificazione, riciclaggio e traffico illecito – accende i riflettori sul lato oscuro del collezionismo.  FAKE, l’automobile tra originalità e contraffazione è l’occasione di osservare una galleria di falsi di notevole interesse sia d’epoca che di produzione contemporanea,  confrontarli con gli originali e riflettere su un fenomeno che, negli ultimi anni, è diventato globale.

La contraffazione, parziale o totale, ha raggiunto livelli inauditi: gli esperti stimano che una vettura storica su quattro – nel mondo – sia falsa o gravemente manomessa. La falsificazione si allarga ai modelli recenti, al mercato dei ricambi e a quello delle motociclette. L’esposizione spazia da modelli quali una Mercedes Benz 540 K   (Germania 1936), originale, alla replica contraffatta di una  Ferrari 250 Berlinetta SWB (costruita negli Stati Uniti da uno specialista di auto d’epoca e poi ceduta ad un esponente della criminalità organizzata italiana), da una Ferrari 750 Monza (Italia 1954) al clone di Ferrari 312T “Niki Lauda”,  realizzata da un laboratorio sito in Brianza, che cedeva i suoi prodotti a un rivenditore svizzero.

La storia gloriosa dell’auto – in specie quella italiana – non deve essere cancellata da chi quel prodotto lo deforma, lo trucca, lo insulta per soddisfazioni e profitti illeciti. Oggi, chi falsifica e rottama la storia,  è rappresentato simbolicamente dal cubo di lamiera in cui è stata trasformato da una pressa uno dei falsi e  presentato alla fine della mostra.

Anna Scotton

annas@vicini.to.it

 

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