Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Mono Carrasco per le donne iraniane

Un murale  realizzato dall’artista cileno, monferrino d’adozione

Spettacolare, variopinto, struggente. Campeggia su una parete esterna della Scuola secondaria Gozzi Olivetti, lato Corso Casale, 92 ed esprime con forza la solidarietà torinese alle donne iraniane. L’ha realizzato Héctor Carrasco, detto “Mono”  uno dei massimi esponenti del muralismo cileno, che nel suo Paese aveva aderito al progetto di Unidad Popular, la “rivoluzione” pacifica di Salvador Allende.

Mono lascia il Cile nel 1974, dopo il colpo di stato che porta al potere la   giunta militare guidata da Pinochet, e arriva in Italia come profugo politico: da allora, ha curato nel nostro Paese e in Europa  numerosi progetti in ambito artistico, politico e sociale. Da qualche anno vive sulle colline del Monferrato: qui ha dipinto diversi murales che celebrano i colori della natura e l’attività contadina. Ha realizzato opere nelle piazze, nelle carceri, nelle scuole, coinvolgendo ogni volta decine di cittadini, dimostrando il potere della pittura murale di includere e  veicolare un messaggio.

Com’è nato questo progetto?

Sono stato contattato da un’attivista iraniana che vive a Torino, Azam Bahrami, per realizzare un murale sulle rivolte femminili nel suo Paese. Ho chiamato il Direttore Artistico del MAU   Edoardo Di Mauro per trovare insieme la soluzione delle questioni burocratiche e il luogo in cui eseguire l’opera. Dopo alcuni mesi, con il sostegno di ToBorgo, associazione di commercianti, professionisti e residenti del borgo e Circoscrizione 7 che ha patrocinato l’evento  e grazie alla disponibilità della dirigente Letizia Adduci si è arrivati al muro della scuola Gozzi Olivetti.

Come hai ideato il murale?

Come per tutte le mie opere  ho fatto uno studio preparatorio, andando  alla ricerca di immagini, notizie. Soprattutto rispetto all’Iran che è un paese lontano da me dal punto di vista ideologico, politico, culturale. Ho realizzato  un omaggio a quello che stanno facendo le donne iraniane per lottare per i loro giusti diritti: il racconto per immagine inizia dalla donna che per protesta  si taglia i capelli e dalla colomba della pace.

Quante persone vi hanno partecipato?

Tra il 15 e il 16 aprile sono passate centinaia di persone, di  Torino, del quartiere, che hanno letto l’invito a dare una pennellata. Amici nostri, di sempre, insegnanti, genitori e bambini della scuola  hanno partecipato direttamente al lavoro.

Quando sarà inaugurato?

Il murale sarà inaugurato il 26 aprile: in questa scuola davvero “speciale” c’è un coro di ragazzi che hanno preparato  brani ispirati al 25 aprile e che in quell’occasione eseguiranno  anche la canzone simbolo degli Inti Illimani El pueblo unido jamás será vencido (Il popolo unito non sarà mai sconfitto). 

Anna SCOTTON

annas@vicini.to.it

 

 

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