Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

A teatro per l’affido.

Conversazione con Elena Aimone di Progetto Wanderlust

“Immaginare qualcosa è il primo passo per crearlo”.  Condivide senz’altro l’auspicio dell’attivista americana Gloria Marie Steinem  Elena Aimone, attrice torinese  e fondatrice – con  Annalisa Spurio Fascì, drammaterapeuta e Raffaele Musella, attore – di ProgettoWanderlust , un’iniziativa che utilizza il teatro quale strumento utile alla trasformazione individuale e sociale. Originariamente dedicato agli adolescenti in affidamento ad oggi si rivolge a tutti i giovani che stanno vivendo una condizione di fragilità.

Elena, com’è nato Wanderlust?

Wanderlust  è un progetto nato dall’entusiasmo di noi fondatori con lo scopo  di mettere il teatro e l’arte a supporto della costruzione di una comunità più libera e consapevole, uno strumento per ampliare il concetto di cura. Il cuore di Wanderlust  sono Teatro Affido e Acchiappasogni, percorsi dedicati ad adolescenti in affidamento familiare, affido diurno, care leavers o che ne sentono semplicemente il bisogno. Ultimamente  abbiamo iniziato una collaborazione con la  Fondazione Paideia, una realtà che offre un aiuto concreto ai bimbi con disabilità e alle loro famiglie.

In quale modo operate?

Il teatro è il collante tra azioni diverse che possono comprendere Danza Sensibile, Canto, Drammaterapia, Natura, Coaching, Medicina  Narrativa e Atelier di lavori pratici. artigianali. 

Qual è l’iniziativa che si terrà il prossimo 22 maggio?

Si tratterà di un evento che stiamo curando in collaborazione con la Città di Torino, Casa dell’Affidamento e la Sperimentazione Nazionale CARE LEAVERS. Vuole essere il lancio di un progetto che partirà a  fine maggio e un’ apertura verso una nuova visione di educazione (anche  cittadina). Il progetto di sperimentazione ha tre focus principali: la casa, il benessere e l’autonomia lavorativa. Un coach a disposizione dei partecipanti guiderà la youth conference del pomeriggio sul tema della transizione verso l’autonomia dei giovani che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine in affidamento o comunità. 

Cos’è la Casa dell’affidamento?

La “Casa dell’affidamento”  è il riferimento per tutte le Famiglie, le Associazioni e gli operatori che sul territorio si occupano di affidamento; informa gli interessati e accoglie per i primi colloqui gli aspiranti affidatari, organizza momenti informativi, percorsi di conoscenza per le persone che hanno dato la disponibilità all’affido, attiva gruppi di sostegno per gli affidatari. La sua sede è in corso Unione Sovietica 220/D.

Chi sono i care leavers?

Letteralmente significa “Coloro che hanno perso gli affetti familiari”. La sperimentazione di interventi a favore dei Care Leavers  è pensata per i ragazzi e le ragazze che vivono fuori famiglia, in comunità residenziali o in percorsi affidatari, al fine di facilitare la loro autonomia una volta raggiunta la maggiore età, e ancora fino ai 21 anni, per aiutarli a  costruire il futuro che desiderano.

Chi è il  “coach” che guiderà la youth conference?

L’animatore dell’evento sarà Simon Blackhall, il fondatore di ANIMA,  un coach, uno speaker e un insegnante. Attraverso il coaching, Simon stimola  le persone a migliorare la propria vita, favorendo la conoscenza e la consapevolezza di sé, delle proprie risorse creative, seguendo l’insegnamento  di Nelson Mandela: “Sembra sempre impossibile finché non viene fatto”.

22 maggio dalle ore 17 presso LA CASA DEL TEATRO RAGAZZI E GIOVANI,
Corso Galileo Ferraris, 266/C:
– Youth conference sul tema della transizione verso l’autonomia dei giovani che al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine in affidamento o comunità.
– Spettacolo teatrale “Ipotesi per un’isola sconosciuta” che costituisce l’esito del progetto Wanderlust,
 Aperitivo di saluto.
Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti
Prenotazioni presso:

 Anna Scotton

annas@vicini.to.it

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