Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Ma l’Intelligenza Artificiale cosa sa fare?

La Bomba macchina per decrittare codici di guerra creata da Alan Turing

Ci siamo. L’IA è approdata al tavolo della Conferenza stampa della nostra Presidente del Consiglio: “L’intelletto rischia di essere sostituito…”. E non poteva mancare l’intervento del Papa nella Giornata della Pace. Beh, allora parliamone.

Tecnologie

L’intelligenza artificiale non è mai apparsa credibile presso il grande pubblico. Tutti ricordiamo i simpatici e servizievoli robottini di “Guerre Stellari” e la domestica Caterina oggetto di una sorta di ambiguo rapporto con il single Alberto Sordi (il film è “Io e Caterina”, 1980).

Eppure da tempo ormai tutti usiamo l’intelligenza artificiale, nella vita e nel lavoro. Sono strumenti che hanno certamente a che fare con l’IA il riconoscimento vocale, le piattaforme che consentono di dettare o di “sbobinare” una lezione, una conferenza. Il traduttore di Google ci permette di convertire un testo in un gran numero di lingue. Per non parlare del robottino che aspira la polvere sotto il divano ruotando su se stesso.

Forse ripensare la Storia in termini di sviluppo tecnologico, può aiutarci a focalizzare meglio il nostro argomento, sottolinenado alcuni passaggi fondamentali che ci portano al presente.*

All’invenzione della stampa, dobbiamo andare al 1455, si deve tutta una serie di impatti sociali e culturali. Molti storici sostengono che senza la Bibbia di Gutemberg, tradotta in “vulgata”, la Riforma Protestante non sarebbe stata possibile.  Di fatto, le innovazioni tecnologiche, anche se non producono da sole i fatti storici, certo li condizionano. Oltre alla diffusione della cultura, la stampa ha anche la funzione di uniformare la lingua. Da una congerie di dialetti nascono le lingue nazionali: perché macchina riproduce un testo sempre uguale a se stesso. Un elemento fondamentale per la comprensione di testi.

Nel 1839 il Senato Francese regala al mondo il brevetto per la macchina fotografica, dopo averlo acquistato dal suo inventore, Daguerre. Una sfida. 50 anni dopo John Eastman fonda la Kodak. Con lo slogan “voi schiacciate il bottone, al resto pensiamo noi” si assiste alle prime macchine possedute in proprio da singoli. In precedenza le macchine erano di proprietà delle imprese. La macchina fotografica è un dispositivo programmabile, (il diaframma).

Negli anni 40 del ‘900, specie per motivi specie militari c’è un altro salto innovativo, molto significativo per la nostra ricerca: la nascita del calcolatore. Caratteristica fondamentale: la macchina fotografica può fare solo fotografie, il calcolatore fa molto altro. Nella geniale macchina “Bomba” di Alan Turing, utilizzata per decrittare i messaggi dei tedeschi affidati alla loro cifrante Enigma, sono i meccanismi che determinano le funzioni; una macchina elettromeccanica.  Del tipo di apparato che poi abbiamo chiamato hardware. Tecnologie diverse a partire dallo stesso meccanismo. La riprogrammabilità, l’affidamento (allocazione) a gran parte delle funzioni affidate al software, arriverà negli anni ’70.

Autostrade informatiche

Su un altro versante, quello della comunicazione, è a metà ‘800 che si impone la prima rete globale, la rete ferroviaria (negli Stati Uniti la chiameranno railroad, strada ferrata). Nel 1845 Samuel Morse chiede al Senato USA  di autorizzare l’installazione del telegrafo accanto alla rete ferroviaria; mentre si stendeva la rete ferroviaria venivano alzati i pali del telegrafo. Sarà il sistema nervoso della Nazione. E’ una rivoluzione:  la velocità della trasmissione diventa la massima possibile nel mondo fisico, 300.000 km/sec. C’è ancora un problema tecnico-economico che : la rete telegrafica è costosa: si paga un tanto a parola. Il costo è funzione della quantità di rete occupata (come nel giornale è lo spazio) così Morse inventa un codice (come chiamarlo, un codice binario?) che occupa un ridotto tempo di trasmissione (al quale corrisponde un costo).

Altro passaggio; l’elettrificazione porta l’illuminazione nelle strade ma anche la forza motrice nelle fabbriche: il generatore a vapore (ricorderete le foto in cui cinghie attraversavano tutta l’officina) era uno solo per alimentare più macchine utensili, con l’elettricità ogni macchina utensile è alimentata a sé. Poi arriva la scoperta, ne1880, delle onde elettromagnetiche, che Guglielmo Marconi sfrutta poco dopo per trasportare messaggi in voce. Non occorre più passare attraverso la mediazione del radiotelegrafista e di un codice. Un processo interminabile. Le tecnologie si susseguono e si completano a vicenda: senza l’elettrificazione Internet non sarebbe stata possibile.

La varietà di mezzi d’informazione, che integrano testi, suoni ed immagini incrementa la quantità di informazioni che viene messa in circolo. In crescita esponenziale da inizio ‘900. Dagli anni 80-90 incomincia la saturazione, “l’affollamento mediatico”.

Molta informazione si presenta gratuita, con la contropartita della pubblicità o quella dell’acquisizione di dati personali.

Più in generale con l’avvento del World Wide Web l’informazione non proviene più solo da chi ha i contenuti, ma diventiamo noi stessi fornitori di informazione, aprendo spazi in cui ha buon gioco anche la disinformazione o, come ha proposto di definirla la UE, l‘”information disorder”.

Fino al Metaverso, un universo de-spazializzato che promette un’altra realtà da esplorare, con la quale interagire in modi significativi e responsabili.

Linguaggi. Macchine, tecnologie, reti. Programmabilità. Abbiamo i presupposti per la nascita dell’Intelligenza Artificiale. ChatGPT per i testi e Dall-e per le immagini. E’ l’IA generativa (AGI).

Sono molte le opportunità di impiego utilizzo per noi che si presentano di continuo, ma anche le problematiche e le criticità. Possiamo pensare al mondo del lavoro, a cui si richiama Giorgia Meloni in conferenza stampa (“…sto lavorando ad una iniziativa specifica sull’impatto dell’A sul mondo del lavoro”); al tema etico, introdotto con forza dal Papa nel messaggio per la Giornata della pace (1 gennaio 2024). A quello normativo; come regolamentare le innovazioni senza incorrere nell’abuso rispetto alla libertà di espressione? Fino al rischio di un uso indebito, come paventato dagli stessi proprietari di Open AI, titolare delle licenze. Ancora, c’è lo spinoso tema della disinformazione, le Fake News, in cui l’IA può fornire strumenti per il controllo.

A questo punto forse è il momento di concederci un po’ di respiro per esplorare in un prossimo articolo alcuni degli aspetti citati. Nel frattempo divertitevi con Bing, la piattaforma che che può generare immagini, come questa locomotiva.

…to be continued…

Gianpaolo Nardi

gianpaolon@vicini.to.it

*Questa carrellata storica è largamente dovuta all’intervento del Prof. Peppino Ortoleva, storico, studioso di storia e teoria dei mezzi di comunicazione, durante un Corso di Alta Formazione in Comunicazioni Sociali presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, marzo-giugno 2023.

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