La lettura giornaliera della rubrica del quotidiano cittadino “Specchio dei tempi” è sempre stata, come il titolo stesso suggerisce, uno spaccato di quello che i cittadini pensano della loro città e del loro viverla, nel bene o nel male, più spesso nel male. Sicuramente perché raramente un essere umano contento e appagato del proprio stato socializza la sua felicità, quasi a vergognarsene, mentre nella rampogna ci si sente tutti un po’ più in compagnia e si scaricano i fluidi negativi accumulati. Oltre a questo la situazione attuale offre molti spunti alla rampogna stessa, quasi che a voler essere birbanti si potrebbe immaginare che i nostri amministratori lo facciano apposta a ciurlare nel manico su alcune pecche, proprio per permettere ai cittadini stessi di potersi lamentare a ragion veduta e a beneficio del loro sistema biliare.
E venendo al dunque; negli ultimi mesi la rubrica suddetta riporta quasi giornalmente le lamentele di cittadini che si sono trovati a fare i conti con l’inefficienza di scale e mobili e ascensori nelle fermate della metropolitana. Nel migliore dei casi ci si arrangia a piedi, nel peggiore, una carrozzella o un impedimento fisico qualunque, si spera in qualche intervento divino.
Siccome la cosa dura da parecchi mesi è ovvio che prenda piede l’ipotesi di cui si parlava, e cioè che i nostri amministratori si stiano mettendo d’impegno per fornire argomenti allo scontento.
Giulia Torri
giuliat@vicini.to.it
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