Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Giorgio De Chirico. Ritorno al futuro

“Da alcuni anni dipingo soggetti che sono, direi, come una evoluzione di visioni, apparenze e sensi reconditi di quei soggetti che ho eseguiti prima, per molti anni […]” (Giorgio De Chirico, Pensieri sulla pittura, 1970).

Queste sono le parole con cui De Chirico parla della fase neometafisica della sua pittura (1968-1978), fase che è il soggetto della mostra “Giorgio De Chirico. Ritorno al Futuro- neometafisica e arte contemporanea” inaugurata il 18 aprile alla GAM (Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino) e che dal 19 aprile al 25 agosto 2019 sarà aperta al pubblico.

“Il titolo Ritorno al futuro riprende proprio il titolo del film” spiega Lorenzo Canova, curatore della mostra insieme a Riccardo Passoni, e continua: “Nel film il protagonista torna nel passato e cambia il suo futuro. Anche De Chirico torna al proprio passato e riprende la pittura metafisica con quella neometafisica”.

In De Chirico è forte il tema del tempo, visto in modo nietzschiano come tempo circolare, eterno ritorno: “Eraclito ci insegna che il tempo non esiste e che sulla curva dell’eternità passato e avvenire coincidono” (De Chirico).
Il tema del tempo circolare è stato reso bene nella strutturazione della mostra perchè, come diceva alla conferenza stampa uno dei due curatori, la mostra inizia e finisce con Torino, città molto cara all’autore.

“Non è mai stata allestita una mostra così allargata su De Chirico” afferma Passoni.

Essa è divisa in 7 sezioni: Giorgio De Chirico neometafisico; Citazioni; Derive; Verso Michelangelo; Spazio scultura; Ombre; L’artista, L’identità e lo studio.
Sono presenti 102 opere 45 delle quali sono di De Chirico e la maggior parte provengono dalla Fondazione Giorgio e Isa De Chirico presieduta da Paolo Picozza, ex avvocato di De Chirico, il quale alla conferenza stampa del 18 aprile ha sottolineato l’importanza del concetto di rinascita ed eterno ritorno nella produzione dechirichiana: “Rinasce continuamente De Chirico; dato per morto già nel 1918 con la fine della pittura metafisica è poi rinato continuamente come una fenice con stili e forme diverse”.

Canova alla conferenza stampa fa riflettere sul sottotitolo “Neometafisica ed arte contemporanea” che crea un legame tra la pittura di De Chirico e l’arte di molti artisti che a partire dagli anni ’60 hanno tratto ispirazione dall’arte dechirichiana con omaggi più o meno espliciti che possiamo ammirare all’interno della mostra. L’obiettivo della mostra è quello di far vedere come ogni artista non sia un universo a sé ma interagisca con altri nell’orizzonte culturale: “Ho sempre ammirato De Chirico. Ha ispirato molti pittori…Ogni volta che vedevo i quadri di De Chirico mi sentivo vicino a lui […]” queste sono parole di Andy Warhol; anch’egli rapito dalla forza della pittura dechirichiana, riconosce il pittore italiano come uno dei suoi maestri.

“De Chirico ha cercato per molto tempo degli allievi” afferma Picozza. Si può dire che li abbia trovati, anche se hanno attinto in maniera indipendente alla sua opera come Vezzoli per citare uno degli artisti presenti alla mostra, che rende Sophia Loren protagonista delle Piazze Italiane e de Le Muse Inquietanti di De Chirico.

Anche De Chirico aveva i suoi maestri e uno di questi era sicuramente Michelangelo al quale è dedicata la sezione Verso Michelangelo: “L’ultimo grande pittore italiano nel quale visse il classicismo con tutti i suoi segni e i suoi misteriosi simboli è stato Michelangelo”( Giorgio De Chirico, Classicismo pittorico, 1920). In questa sezione troviamo disegni di De Chirico dedicati allo studio degli affreschi michelangioleschi della Volta della Cappella Sistina e due opere del ciclo su Michelangelo di Tano Festa; al centro si trova lo Studio di braccio per una figura della Volta Sistina, disegno di Michelangelo (1508-1509 circa) proveniente da Casa Buonarroti e presente grazie alla collaborazione dell’Associazione MetaMorfosi, promotrice della mostra insieme alla Fondazione Torino Musei e alla GAM; quest’ultima proporrà alcune attività per scuole, centri estivi, famiglie e gruppi per rendere interattivo e coinvolgente il tuffo all’interno della produzione dechirichiana.

Tra i partner della mostra vi sono Reale Mutua che offre la copertura assicurativa per le opere d’arte e Sky Arte che produrrà con MetaMorfosi un breve documentario sulla mostra che verrà trasmesso sul canale dedicato.

Chiara Lionello

chiaral@vicini.to.it

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