Per capire meglio l’attuale fenomeno del coronavirus CoVID-19 e l’epidemia che ci vede oggi direttamente coinvolti, può essere utile e istruttiva la lettura del corposo saggio di David Quammen “Spillover.
L’evoluzione delle pandemie”, libro pubblicato nel 2012 negli Stati Uniti e tradotto poi in Italia da Adelphi , ora tornato prepotentemente alla ribalta e subito andato meritevolmente a ruba.
David Quammen è uno scrittore, giornalista, divulgatore scientifico, scrive di scienze, natura, viaggi, una sorta di Alberto Angela americano che sa spiegare in un linguaggio molto elementare, alla portata dei profani, le nozioni scientifiche che sono alla base dei fenomeni presentati nei suoi libri. E anche in Spillover ci illustra, con un’esposizione molto chiara ed esaustiva, la storia e l’evoluzione delle più importanti epidemie, il passato presente e futuro dei contagi che hanno coinvolto il genere umano nell’ultimo secolo: Ebola, SARS-COV, Hendra, AIDS, Marburg, malaria e altre ancora.
Il libro ha richiesto anni di lavoro: Quammen è un giornalista molto scrupoloso che, alla stregua di un ricercatore scientifico al microscopio, si è speso nell’attraversare il globo in lungo e in largo per intervistare di persona i protagonisti delle epidemie che ci racconta: ci descrive dettagliatamente gli incontri, le persone, i luoghi, i paesaggi, coinvolgendoci nelle storie. Nel suo narrare lo troviamo tanto nei laboratori scientifici di ricerca, dove intervista specialisti e studiosi dei virus, quanto nelle fattorie di campagne sperdute dell’Australia, nei mercati di animali vivi della Cina, nelle grotte africane abitate da migliaia di pipistrelli (dove partecipa pure alla cattura di questi animali, per la ricerca sulla diffusione di virus), come un impacciato Indiana Jones, certamente meno spericolato, ma più gioviale e sempre pronto alla battuta: la sua sottile ironia invade ogni pagina del libro, associata a un’acuta e profonda riflessione sui fenomeni di cui scrive e su cui indaga.
“Spillover” è un termine usato, con significato diverso, anche dagli economisti e si può tradurre con “tracimazione”: in ecologia ed epidemiologia indica il salto di specie del virus, il momento in cui un patogeno passa da una specie ospite a un’altra.
L’impatto nella lettura di questo saggio stimola la curiosità nell’approfondire ciò che costituisce un pezzo della storia umana: la malattia infettiva diffusa nel mondo, una storia spesso tralasciata o dimenticata, soprattutto se poi i fenomeni esplodono in aree geografiche con tradizioni e culture a noi lontane, come l’Africa o l’Australia: qualcuno ha mai sentito parlare dell’epidemia dell’Hendra?
Quammen ci illustra la genesi, i personaggi, lo sviluppo e l’evolversi della ricerca legata a ogni epidemia che espone, una storia letteraria della malattia che non annoia, anzi, ci coinvolge con un ritmo incalzante degno dei migliori thriller. Sì, perché a sfogliare questi racconti, ci si può davvero convincere, in effetti, che non sbagliava Pirandello quando diceva che “la realtà supera di gran lunga la fantasia, perché la realtà, a differenza della fantasia, non si preoccupa di essere verosimile, perché è vera”: sono storie incredibili, tessute da coincidenze, da combinazioni a volte paradossali, a volte destinate a epiloghi fatali.
L’aspetto più sorprendente è scoprire quanto ciò che oggi stiamo vivendo fosse già annunciato in quelle pagine, ciò che viene definito il fenomeno “The Big One”, una sorta di inascoltata profezia che non ci ha reso sufficientemente consapevoli delle conseguenze cui andavamo incontro.
“Il virus siamo noi, nessuno si senta offeso” dice Quammen. La grande, straordinaria esplosione del genere umano, che la storia dell’umanità ha conosciuto solo nell’ultimo secolo, non poteva essere indolore per un equilibrio dell’ecosistema divenuto oggi scomposto.
Inutile andare alla ricerca di animali-serbatoi o generatori di virus, inutile ipotizzare complotti o errori di laboratorio: la causa principale di ciò che in questo momento stiamo vivendo siamo soltanto noi, noi ne siamo responsabili, con la nostra condotta, con l’irrispettoso e spregiudicato atteggiamento di potere sulla natura, illudendoci di poterla piegare alle nostre esigenze.
“A lungo termine – è il monito di Quammen – dobbiamo ricordare, quando la polvere si depositerà, che nCoV-2019 non è stato un evento nuovo o una disgrazia che ci ha colpito. Faceva – è – parte di un modello di scelte che noi umani stiamo facendo”.
La lettura di questo libro è quindi anche un invito alla riflessione, augurandoci possa diventare lo stimolo per un cambio di marcia, per un’inversione di tendenza e che possa, magari, salvarci dalla prossima, certamente più devastante, epidemia: il “Next Big One”.
Loredana Pilati
loredanap@vicini.to.it
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