Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Rosa Candida di Audur Ava Olafsdottir

Lobbi ha ventidue anni, è uno spilungone dai capelli rossi, che vive una vita appartata, con l’anziano padre ed il fratello gemello autistico.

La madre è morta in un incidente d’auto, ma gli ha lasciato un’eredità importante: l’amore per il giardinaggio. Lobbi fin da bambino passa il tempo nella serra che era il luogo dove la mamma curava la sua passione per le piante, ed in particolare le rose .

Alla morte della mamma Lobbi capisce che deve trovare la sua strada: acquista delle talee di rosa candida, e parte da solo per un lungo viaggio  che lo porterà in un Monastero del Nord Europa dove avrà l’incarico di curare il leggendario roseto, abbandonato da anni.

Per seguire il suo sogno lascia il padre, che vive un po’ disorientato dalla morte della moglie, ed il fratello, ma soprattutto lascia Flora Sol, la bimba appena nata che ha avuto da una notte d’amore con Anna: non c’è relazione né passione amorosa tra lui e Anna, si è trattato di un caso, che ha portato alla nascita di una bellissima bambina. Lobbi cerca di essere responsabile e si offre di fare ciò che Anna si aspetta da lui.

Anna non pretende niente da lui, vuole cavarsela da sola, conciliando la maternità e lo studio.

Inizia qui il percorso di un ragazzo che la vita mette improvvisamente davanti a due eventi che gli cambiano l’esistenza, l’uno terribile, la morte improvvisa della madre, l’altro bellissimo, la nascita di una figlia.

Il suo viaggio è  soprattutto un percorso di formazione, una strada per trovare quel se stesso che finalmente bussa alla porta della coscienza e non solo la meta, ma il viaggio medesimo sarà motivo di riflessione su di sé, sulla vita e sulla morte.
Lobbi è molto giovane per fare il padre e ancora non sa di essere in grado di amare la sua piccola bambina che gli appare quasi come un’estranea, almeno quanto la mamma di lei.

Ad accoglierlo al monastero c’è padre Thomas, un monaco cinefilo che con la sua saggezza e una sua personale “cine-terapia” saprà diradare le ombre dal cuore di Lobbi: con lui Lobbi saprà aprirsi e raccontare i suoi conflitti interiori.

Ma sarà soprattutto l’arrivo di Anna e Flòra Sòl in quell’angolo fatato di mondo a provocare i cambiamenti più profondi e imprevisti nell’animo del ragazzo. Perché, per la prima volta, Lobbi scopre in sé un desiderio nuovo, che non è solo amore per la figlia e attrazione per Anna: è il desiderio di una famiglia.

Ma sarà un inaspettato gioco del destino a mettere alla prova Lobbi come uomo e come padre: Anna, la madre della sua bambina, gli chiederà di occuparsi della piccola Flóra Sól per potersi dedicare alla tesi di laurea. Per Lobbi sarà un importante banco di prova. Riuscirà ad essere un padre responsabile? Riuscirà ad approfondire il rapporto con Anna, la madre della sua bambina? Riuscirà a dedicarsi al giardino del monastero, a quella rara e preziosa rosa a otto petali attorno a cui ruota il suo interesse di giardiniere?

La storia non del tutto inverosimile e dolcissima di un giovanissimo uomo che, pur non sentendosi ancora nemmeno adulto, deve crescere in fretta, a cui non vale a nulla nascondersi  nel suo giardino incantato, magico rifugio, perché la realtà lo insegue e lo trova, ma questa sarà  per lui una bellissima scoperta.

Un romanzo delicato e discreto, dolce e leggero, in cui nulla è fuori posto e tutto scorre piacevolmente a un ritmo lento e godibile fino all’ultima pagina.

Rosa Candida di Audur Ava Olafsdottir è edito Einaudi

Maria Cristina Bozzo

cristinab@vicini.to.it

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