Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Mia madre è un fiume

di Donatella Di Pietrantonio

Ambientato in Abruzzo, terra natia dell’autrice,  rappresenta il romanzo d’esordio di Donatella Di Pietrantonio .

La trama è molto intensa e va a toccare temi difficili, riuscendo però a parlarne con dolcezza e senza alcuna superficialità.
La madre, ormai anziana, mostra i primi segni della malattia che le toglie i ricordi, l’identità, il senso stesso dell’esistenza. È tempo per la figlia di prendersi cura di lei e aiutarla a ricostruire la sua storia, la loro storia.

Inizia così il racconto quotidiano di piccoli e grandi avvenimenti, a partire dalla nascita della mamma, Esperia, e delle sue cinque sorelle, nate da un reduce tornato  dalla Grande Guerra e da una contadina dritta ed elegante, malgrado le fatiche della campagna.

I fili delle loro esistenze si svolgono dagli anni Quaranta fino ai nostri giorni, in un Abruzzo “luminoso e aspro”. che affiora tra le pagine come una terra mitologica e lontana,in cui convivono  le fatiche della campagna, l’allegria dei matrimoni, la ruvidezza degli affetti, l’emancipazione dall’analfabetismo e la fine della sottomissione femminile .

Giorno dopo giorno sfilano i personaggi della famiglia, gli abitanti del piccolo paesino ancora senza acqua né luce; personaggi talmente legati a una terra avara, da tollerare a malapena trasferimenti a breve distanza – la ricerca di un lavoro, l’occasione di poter frequentare una scuola “in città” – partenze che si trasformano in vere emigrazioni con il solo scopo del ritorno.

In un periodo storico durante il quale la vita è difficile per tutti, Esperia trascorre le sue giornate presa dal duro lavoro e dai gravosi impegni quotidiani, senza trovare tempo da dedicare alla figlia, desiderosa di un po’ di attenzione.

Il rapporto di amore-odio che ne consegue genera conflitti nella figlia che si vede, a causa della malattia, improvvisamente “costretta” a stare vicino alla madre  molto più di quanto abbia mai fatto ma, mentre racconta alla madre la sua stessa vita, ecco che qualcosa pian piano cambia: quei ricordi, necessari ad Esperia per non perdersi, si rivelano importanti anche per la figlia, per ritrovarla, imparando finalmente a capirla ed accettarla. Il racconto sofferto di un amore tra madre e figlia “andato storto da subito .

Ne esce una confessione, quasi un’elaborazione di sentimenti  in età adulta in una donna che si trova a invertire il suo ruolo da figlia a madre-badante della sua genitrice anziana ammalata. Nel ripercorrere la vita della madre riesce finalmente a comprendere la sua fatica , la sofferenza e che  quella distanza tra loro non era voluta, ma necessaria ,e non ha significato mancanza d’amore , anzi casomai il contrario.

Mia madre è un fiume di Donatella Di Pietrantonio è edito Einaudi

Maria Cristina Bozzo

cristinab@vicini.to.it

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


*