Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Ascolto e propaganda

A strascico della irrinunciabile “Stanza dell’ascolto” proposta da un perspicace politico cittadino, da piazzare nei consultori torinesi a ricordare alle donne che le decisioni importanti sulla loro pelle si possono contrattare con qualche giovane pischello fresco di infarinatura ideologica, si potrebbero creare stanze dell’ascolto un po’ ovunque sul territorio cittadino…

Dove si potrebbero ascoltare i sacramenti di quelli che aspettano il mezzo pubblico da quarantacinque minuti per recarsi al lavoro? Eccolo lì, nell’apposito gabbiotto presso la fermata, il consulente che cerca di convincere il povero utente a non prendere il mezzo per andare al lavoro, ma ci ha pensato bene?

E quello che vorrebbe avere un passaporto in tempi umani? Eccolo lì il bravo ascoltante pronto a convincerlo a non viaggiare, quanto meno in paesi che il passaporto richiedono.

Troppo difficile, più urgente ascoltare le donne che non avrebbero proprio voglia di parlare. Il voto, si sa, non olet.

Mi rendo conto che le proposte non sono nemmeno lontanamente paragonabili e che quello che sto dicendo può sembrare senza senso. Sicuramente lo zelante politico in questione un senso lo vuole dare, in piena campagna elettorale, a un provvedimento che al contrario di quanto afferma, le donne non le aiuta per niente.

Giulia Torri

giuliat@vicini.to.it

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