Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Detachment – il distacco

Tony Kaye regista poco conosciuto se non per l’acclamato American History X ci porta con questo film nella vita di un insegnante di supplenza Henry Barthes interpretato da Adrien Brody che si trova a dover affrontare nel suo nuovo incarico in una scuola della periferia americana una classe di ragazzi problematici il film comincia con la presentazione in modo documentaristico di alcuni insegnanti che raccontano come hanno iniziato la loro professione per ultimo compare Henry che narra la sua storia attraverso dei monologhi in camera fissa e spiega come intraprese la sua carriera per essere quello che gli è sempre mancato un punto di riferimento al quale potersi affidare e mentre seguiamo il suo flusso di pensieri attraverso i giorni di lezione ci vengono presentati i temi del rinnovamento delle istituzioni scolastiche criticando come la scusa si stata strumentalizzata dalle aziende per trarre profitti e quindi deve essere diretta come tale nonostante il dissenso degli insegnanti e quello dei rapporti umani tra gli insegnanti e gli alunni dove si evidenzia come i giovani siano totalmente indifferenti al rispetto e non curanti del loro futuro mentre gli insegnanti impotenti subiscono non solo la violenza dei figli ma anche quella dei genitori insoddisfatti delle carenze educative ma assenti ai colloqui coi professori i quali a loro volta diventano cinici e indifferenti o non più capaci di mantenere sotto controllo la frustrazione che esplode in una furiosa rabbia.
Il regista è abile a sottolineare questi stati d’animo con brevi flash d’animazione.
Un altro spunto di riflessione sull’educazione riguarda la sfera familiare ed enfatizza come la soppressione dai sogni da parte di un genitore equivalga a far morire anche il figlio.
Queste critiche mosse al sistema scolastico sono purtroppo vere e non sviluppate solo da una mente pessimista e il duplice problema da una parte la privatizzazione della scuola e il muro sociale su cui si infrange dall’altra è un grave male che non colpisce solo l’America ma anche le nostre scuole, le quali si stanno avviando sempre di più verso questa strada,
La storia ci porta anche alla “soluzione Erica”.
Erica è una giovane prostituta (ancora minorenne) che sconvolge il mondo del protagonista il quale comincerà a “riavvolgersi” e verrà costretto a rivivere ed affrontare la sua angosciata infanzia e risolvere il difficile rapporto con un nonno ormai perso nel passato abbattendo il muro del distacco emotivo che gli ha permesso di affrontare la realtà fino ad ora ma sarà sempre la scuola a versare l’ultima pesante goccia che farà crollare l’ormai vacillante professore che reagirà aprendo il suo cuore.

trailer

http://www.youtube.com/watch?v=l32d_hY23to

Simone Micalizzi – simonem@vicini.to.it