Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

“ho di nuovo paura”

Il titolo completo de “La Stampa” è stato “Picchiato da due sconosciuti perché nero. Scappato a Torino dalla guerra, ho di nuovo paura”. 

Quello che è successo tra l’ingresso della parrocchia Ascensione del Signore, di via Bonfante, ed il Ristorante dentro la Cascina Roccafranca è un episodio che ha provocato il giusto sdegno di tutti.

Ma non è solo questo: è il sintomo di una malattia culturale e dell’anima che sta diffondendosi nel nostro Paese che non ha più memoria delle due Grandi Guerre del ‘900 e del proprio passato di migranti. L’assoluta sfrontatezza con cui si è espresso l’aggressore è indicativo di un atteggiamento che sta montando, e non solo nel nostro Paese.

Il nostro Paese ha la peculiarità di non avere equilibrio tra un sentimento pietista del tipo “accogliamo tutti” senza misurare le proprie  forze ed un atteggiamento razzista che esclude per paura o interesse coloro che si sentono come estranei.

Ed il secondo sta montando come una muffa velenosa dopo la pioggia che dovrebbe farci dire “ho di nuovo paura” che all’Italia succeda che i sentimenti antirazziali ricrescano.

franco

direttore@vicini.to.it

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