Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

“Laura”: la nuova aiutante per i non vedenti

Tra poco a Torino arriverà “Laura”.

Nulla a che spartire con Petrarca e con la poesia, “Laura” è il nome dell’app ideata dall’ingegnere Leonardo Napoli e che, come i semafori sonori già presenti in città, offrirà un aiuto ai non vedenti per l’attraversamento della strada.

Abbiamo avuto il piacere di parlare personalmente con l’ingegnere Napoli e porgergli alcune domande:

Come è nata l’idea di “Laura”? E come mai questo nome?
L’idea è sorta guardando un video di due macchine che erano ad un incrocio: una passa con il giallo, l’altra con il rosso (stava per scattare il verde) e si scontrano. Questo ci ha fatto pensare che sarebbe stata una buona idea sapere preventivamente se il semaforo che si sta per incontrare è rosso, verde o giallo ed eventualmente anche quanto manca prima che quest’ultimo diventi rosso. Allora abbiamo pensato che digitalizzando il segnale dei semafori e trasmettendolo ai cellulari avremmo potuto creare un’app che permettesse ai non vedenti di attraversare la strada, in aggiunta ho mio zio ipovedente e ho pensato che a lui sarebbe servita, è anche grazie a lui che Laura è nata.

  
Il nome dell’app volevo fosse di ragazza, un po’ su modello di Siri che funge da “aiutante” di chi la utilizza. Ho conosciuto un signore che ha deciso di finanziare l’app e dopo aver scoperto che gli era mancata da poco una figlia di nome Laura, ho deciso di dedicarla a lei.

In cosa si differenzia “Laura” dai semafori sonori? E’ migliore sotto alcuni punti di vista?
Non mi sento di dire che sia migliore dei semafori sonori e tanto meno voglio fargli concorrenza, sto solo offrendo un servizio in più a maggior ragione perché i semafori sonori sono molto costosi e devono anche avere un centralino in grado di comandarli. I costi dell’app saranno invece ridotti perché non facciamo business su quello, tutto il business che facciamo è vendere al gestore dei semafori il servizio di manutenzione: con l’hardware che mettiamo facciamo sapere al gestore dei semafori (l’IREN a Torino) quando si rompe una lampadina all’interno di un semaforo di un determinato incrocio facilitandogli il lavoro dal momento che non hanno nulla che glielo comunichi ma fanno delle ricognizioni programmate che costano molto.

Per chi volesse usare “Laura” quali sono i costi?
Per chi userà “Laura” non ci saranno costi e potrà scaricarla dall’app store non appena sarà pronta. Per adesso è in test flight cioè la daremo all’ Unione Italiana Ciechi per testarla. Il primo semaforo dove verrà testata è l’incrocio di corso Vittorio Emanuele II e via Arsenale a Novembre.

In che modo verrà organizzato il lancio dell’app?
Organizzeremo un evento di lancio presso il primo incrocio in cui verrà testata, poi chiederemo al comune di sponsorizzarci dal momento che gli abbiamo diminuito moltissimo i costi per gli attraversamenti per i non vedenti.

“Laura” coprirà tutti i semafori di Torino? Ci saranno più semafori a cui sarà installata “Laura” rispetto agli attuali semafori sonori?
Io mi auguro che Laura arrivi a comprendere tutti i semafori della città. I semafori sonori sono il 10% anche se c’è una legge che obbliga il Comune ad installare semafori sonori ogni volta che bisogna sostituirne uno, ma come già detto costano troppo e la città non se li può permettere.”

Si è occupato solo lei della progettazione?
Appena ho avuto l’idea sono andato al Politecnico ed ho proposto di farmi affiancare da qualche ragazzo per aiutarmi a svilupparla, i ragazzi poi ci avrebbero fatto una tesi di laurea e io avrei creato il prototipo. Mi hanno aiutato due ragazzi all’inizio, poi mi sono appoggiato ad un’azienda esterna per sviluppare l’app, ma le logiche sono tutte mie.

Più tecnicamente parlando, come funziona “Laura”?
C’è una “scatoletta” sul semaforo che legge lo stato semaforico ovvero se il semaforo è verde, giallo o rosso e invia questa informazione tramite bluetooth in modo che chi ha installato “Laura” sul telefono sappia che si trova vicino ad un semaforo e di che colore è in quel momento. Inoltre ogni smartphone possiede una bussola che ti dice dove si sta puntando il telefono e se si è in linea con il percorso di attraversamento che si deve compiere. Quando l’app ha capito dove sei, quale semaforo stai prendendo in considerazione e dove stai puntando il telefono, entra in condizione di sicurezza: non fa attraversare se non è sicura che il verde sia appena scattato, per darti il via libera ad attraversare aspetta che il rosso passi a verde. Quando ti comunica che puoi attraversare, “Laura” inizia ad emettere un suono continuo che cambia se il semaforo diventa giallo e quando scatta il rosso comunica che è diventato rosso e inizia a vibrare fortissimo. Durante l’attraversamento, la bussola funziona ancora perciò se si punta da un’altra parte rispetto alla giusta traiettoria, l’app ti dice di deviare leggermente a destra o sinistra per riallinearti.
Grazie ai suggerimenti dell’Unione Italiana Ciechi abbiamo aggiunto un suono continuo all’interno della“scatoletta”di ogni semaforo così che un non vedente possa capire dove si trova il semaforo e una volta sotto, usare“Laura”.

Abbiamo parlato anche con Alessio Lenzi, responsabile informatico della sezione di Torino dell’Unione Italiana Ciechi, che ci ha spiegato altri aspetti di “Laura” come il fatto che, almeno per il momento, l’app sarà disponibile solo per iphone.

Questo perché l’iphone, ci spiega il signor Lenzi, ha un proprio software per la lettura dello schermo in modo che un non vedente attraverso la voce sintetica possa avere in audio tutto ciò che è presente sullo schermo. Gli iphone infatti, per il loro livello di accessibilità, sono gli smartphone più utilizzati da chi non vede, come ci conferma anche Panzarea Angelo, membro dell’Unione Italiana Ciechi. “L’app non è solo per i non vedenti”, dice Lenzi, “è anche visiva: la potranno usare ipovedenti ma anche i distratti durante l’attraversamento”.

Inoltre il signor Lenzi ci ha detto che per il momento la sperimentazione è fatta su un campo di prova mentre, presumibilmente a inizio Novembre, dovrebbe esserci il primo test ufficiale all’incrocio tra corso Vittorio Emanuele II e via Arsenale, come anticipato dal signor Napoli.

Abbiamo dunque chiesto ulteriori delucidazioni sull’aspetto pratico dell’app a Angelo Panzarea che coordinerà la sperimentazione su strada e che con il suo gruppo di lavoro “Comitato autonomia e mobilità” si occupa della mobilità e dell’accessibilità per il territorio di Torino. “L’app è di facile utilizzo”, dice Panzarea, “ma faremo comunque un momento di apprendimento per chi testerà l’app dato che è una novità e se ci sarà la richiesta faremo anche un corso per imparare ad usare “Laura”. Spero di arrivare ad una situazione in cui chiunque possa usarla in modo agevole, anche chi arriva da fuori Torino e fuori Italia”.

E’ sicuramente una novità degna di essere seguita nei suoi sviluppi e andremo di persona all’inaugurazione dell’app presso l’incrocio di corso Vittorio Emanuele II e via Arsenale per vedere all’opera la nuova aiutante “Laura”.

Info: http://www.boscoelettronica.com/laura/

Chiara Lionello
chiaral@vicini.to.it

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