Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

La cultura in Piemonte nel 2016: verso una nuova fase?

Presentato a Torino il Rapporto annuale dell’Osservatorio Culturale del Piemonte sull’andamento 2016: provato dalla crisi, il settore appare in ripresa, guardando verso un nuovo orizzonte, trainato in particolare dai dati riferiti alle visite ai musei e beni culturali. Relativamente stabile la fruizione culturale da parte del pubblico: la metà dei piemontesi è andata al cinema almeno una volta nell’anno. Oppure ha letto un libro. Si registra che 1 abitante su 3 ha visitato almeno un museo o una mostra nel 2016 e 1 su 5 è andato a teatro, a uno spettacolo o a un concerto. La musica classica dal vivo ha attirato solo il 9%, con un netto calo rispetto all’anno precedente. Infine, Il 14,6% dei piemontesi non ha preso parte ad alcune attività culturale, ma è una delle percentuali più basse d’Italia.

Questi i dati presentati dall’Osservatorio Culturale del Piemonte che ha fotografato l’andamento del settore, monitorando la partecipazione del pubblico, l’entità della produzione e le relative risorse.

Dal rapporto sui dati 2016 emerge una realtà culturale provata e resa fragile dalla lunga crisi che si è abbattuta sul sistema economico e che ha colpito particolarmente il settore.

Si sta uscendo lentamente da una crisi che ha fragilizzato molto alcune strutture culturali – dice Luca Dal Pozzolo, direttore dell’Osservatorio – con una situazione di difficoltà non priva però di elementi di positività: se diamo uno sguardo lungo l’ultimo ventennio, vediamo che il settore culturale ha contribuito grandemente a cambiare il posizionamento di Torino e del Piemonte nella geografia culturale europea”.

Tuttavia, le realtà si differenziano considerevolmente, evidenziando condizioni ed esigenze che vanno attentamente analizzate. “Il dato interessante è che le azioni sui diversi settori non possono essere uniformi – afferma l’assessora Leon della Città di Torino – ognuno ha le sue necessità e quindi occorre analizzare con attenzione i punti di debolezza e di forza per proiettare prospettive di sviluppo. Noi stiamo esplodendo di cultura – aggiunge l’assessora regionale Antonella Parigi -. Crediamo che i nostri fattori competitivi siano cultura ed enogastronomia, che però è anche cultura a tutti gli effetti”.

 

Loredana Pilati

loredanap@vicini.to.it

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