“A volte la tua gioia è la fonte del tuo sorriso, ma spesso il tuo sorriso può essere la fonte della tua gioia.” (Thich Nhat Hanh)

 

Cronache dal bunker

Il momento problematico ha degli aspetti interessanti. Non sono la prima a dirlo, lo so, e qualcuno ha scritto cose belle e importanti sul come si potrebbe usare al meglio questo tempo sospeso.

Io ho solo qualche osservazione da supermercato da proporre.

Prima di tutto, e questa è generica, abbiamo tutti una maledetta paura di restare senza generi di prima necessità. Forse anche di seconda o terza, ma questo era prevedibile. L’occhiata ai carrelli della spesa mi suscita curiosità birichine.

Per esempio, queste mastodontiche piramidi di carta igienica, a quale inconscia paura fanno capo? Comprendo i barili di candeggina, sostituita, laddove manca, da più innocui detergenti multi uso ed in quantitativi industriali, e il tonno e la farina, si sa mai dovessimo impastare biove fino alla fine dei nostri giorni, ma la carta igienica, santo cielo, perché?

L’altra annotazione è sugli ingenui sotterfugi a cui il compratore si sottopone pur di non andare a fare la spesa in solitaria. E quindi due carrelli, due liste delle spese e un occhieggiare furtivo fra uno scatolame e l’altro. Ormai abilissimi nella comunicazione oculare:” I pelati li ho presi io…lo prendi tu il riso?”. Stando ovviamente a debita distanza , i tratti ben nascosti dalla mascherina autarchica.

E’ su questa che possiamo sbizzarrirci e il genio italico ha dimostrato tutta la sua immutata forza creativa: carta da forno, cellulosa da imbianchino, vecchie coppe di reggiseni imbottiti e, sommo dell’eleganza, salvaslip schiaffato sotto il naso.

Alla guerra come alla guerra, no?

Giulia Torri

giuliat@vicini.to.it

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