Due film di ambientazione temporale diversa, apparentemente distanti, due modi opposti di intendere il cinema, persino, sono in programmazione nelle sale torinesi e riescono a parlare con efficacia del nostro presente.
In Illusioni perdute, di Xavier Giannoli – tratto dall’omonimo romanzo di Honoré de Balzac – Lucien, un aspirante poeta che vive nelle provincia francese, per cercare fortuna si trasferisce a Parigi, contando sulla protezione di Madame de Bargeton che si è incapricciata di lui. Ma, arrivati nella capitale, la nobildonna si allontana per evitare le maldicenze e Lucien si troverà a scendere a compromessi sempre più laceranti, nelle relazioni umane, nel lavoro e con la propria arte.
Creazione d’impianto tradizionale, grande cura per la ricostruzione storica, uno stuolo di ottimi attori, il film racconta molto bene il sorgere della società moderna, con l’affermazione spregiudicata del potere economico, politico e soprattutto di quello dell’informazione: gli effetti di questa realtà sul protagonista saranno la rinuncia all’innocenza e la dissipazione del talento.
Il tema della perdita di sé nella ricerca della realizzazione personale attraversa anche America Latina, l’ultima prova dei fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo, giovani e talentuosi cineasti romani, e lo trasforma in un thriller: Massimo Sisti, un professionista apparentemente di successo – moglie e due figlie, lussuosa villa con piscina – è alle prese con timori e incubi non controllati. La crisi tra il sè e la propria rappresentazione, cioè il ruolo a cui deve aderire, per essere “performante”, adeguato al sistema, è ciò che Massimo (Elio Germano, nell’ennesima grande prova d’attore) si porta dentro e che non vuole che trapeli. E’ un mistero da decifrare, che metaforicamente si nasconde nella cantina di quella casa ripresa nei colori progressivamente più scuri, in cui anche lo spettatore si trova calato, in un’esperienza che diventa quasi immersiva. Il titolo si rivela un’antinomia, tra un’America ideale – il miraggio di come il protagonista vorrebbe essere – e la laziale città di Latina, il luogo della vita reale, del tormento e del non detto.
I fratelli sodali dichiarano di sentirsi attratti dalla fragilità, dallo sbaglio, dalla debolezza di chi non ce la fa a controllare la famiglia, l’amicizia, il lavoro, e provano ad entrare nella sua mente. Collocano questa vicenda in un tempo indefinito e sospeso, in una cornice di inquadrature perfette che chiedono di essere contemplate come quadri, segno della maestria da loro acquisita con lo studio della storia dell’arte e nella pratica della fotografia.
Illusioni perdute
Con: Benjamin Voisin, Cécile De France, Vincent Lacoste, Xavier Dolan, Gérard Depardieu
America Latina
Con: Elio Germano, Astrid Casali, Sara Ciocca, Maurizio Lastrico, Carlotta Gamba
In programmazione nelle sale torinesi
Anna Scotton
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