Il film che si è aggiudicato agli Oscar 2022 il podio per il miglior film, la migliore sceneggiatura non originale e il miglior attore non protagonista, ossia Coda, è il remake di La famiglia Bélier, una fortunata commedia francese, diretta nel 2014 da Eric Lartigau.
I Russo – madre, padre, figlio – sono affetti da sordità, mentre la figlia minore è normodotata: anzi ha passione per il canto, favorita da una splendida voce. Ma coltivare il proprio sogno per Ruby significherebbe andare a studiare in un college lontano da casa, lasciando padre e fratello pescatori in difficoltà, in quanto la fragile economia domestica si regge sulle capacità comunicative della secondogenita.
L’acronimo “Coda” del titolo inglese si riferisce ai figli di genitori sordi, Children of Deaf Adults: sono bambini che crescono conoscendo due lingue (quella parlata e la lingua dei segni) e rappresentano l’elemento di connessione tra l’ambiente esterno e i familiari, a cui prestano orecchie e parola. Il film (allo stesso modo del predecessore francese), oltre a sensibilizzare sui problemi di chi soffre di sordità come di ogni altra limitazione funzionale , ha il merito di mettere in luce le fatiche che devono affrontare i membri sani all’interno delle loro famiglie.
“Non posso restare con voi per il resto della mia vita!”: i fratelli e le sorelle di persone con disabilità come Ruby sono definiti nella lingua anglosassone “sibling”. Si riconosce che su di essi ricadono molte incombenze adulte, per certi versi diventano genitori dei propri genitori: nell’assistenza al disabile, dove non arrivano il padre o la madre arrivano i fratelli.
Se La famiglia Bélier era originale e toccante, la trascrizione in salsa americana si rivela un prodotto discreto, senza guizzi di regia, dall’ andamento quasi televisivo. Ma va dato atto, come ha riconosciuto la comunità sorda, del merito nella scelta degli interpreti: infatti tre dei protagonisti e alcuni personaggi secondari sono non udenti reali.
I membri dell’Academy hanno stabilito di assegnare a Coda la statuetta del miglior film – evidentemente – per il valore del tema affrontato, l’attenzione alle fasce marginali e all’inclusione sociale, in un momento storico di fragilità psicologica e emotiva generali, dopo due anni di emergenza pandemica e nel mezzo della tragedia ucraina.
Con: Emilia Jones, Troy Kotsur, Marlee Matlin
In programmazione nelle sale torinesi, in streaming su NOW e on demand su Sky
Voto: 7,5/10
Anna Scotton
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