Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Le difettose al Teatro Colosseo

Ieri sera al Teatro Colosseo è andato in scena Le difettose, recitato dalla bravissima Emanuela Grimalda, scritto da Eleonora Mazzoni, e con la regia di Serena Sinigaglia.

Lo spettacolo è tratto dal romanzo omonimo di Eleonora Mazzoni, pubblicato da Einaudi nel 2012.

Le difettose  racconta la storia di Carla, una quarantenne affascinante, una donna moderna e realizzata nel lavoro.

Anche sul fronte sentimentale tutto procede per il meglio: il suo è un matrimonio perfetto.

Un’ombra però c’è: Carla non riesce ad avere un figlio.  E per una come lei, abituata a centrare l’obiettivo, il senso di fallimento brucia senza consumarsi. La ricerca della maternità  diventa un’ossessione, quasi una  dipendenza.

Decide così di tentare la fecondazione assistita, esperienza che la porta a confrontarsi con altre donne “difettose come lei”. Ormoni, pick-up, transfer, attese, scandiscono le tappe di questo viaggio alla ricerca dell’agognata maternità. Guide spirituali sono il filosofo Seneca, oggetto dei suoi studi di latinista, e la cara nonna Rina.

Emanuela Grimalda interpreta  diversi personaggi, non solo Claudia che è il personaggio principale, ma anche la dottoressa che la segue nel suo percorso di fecondazione assistita e che le mette davanti le crude verità scientifiche, il compagno Marco, che le sta vicino come può,  la mamma che non ha mai saputo sostenerla, la tanto amata nonna Rina, che invece le è stata accanto sempre, l’amica che  riesce dove lei fallisce .

Sono scandagliati e messi in mostra i sentimenti reali che prova chi intraprende questo percorso:  la determinazione, la speranza, il senso di fallimento, la disperazione, la stanchezza, l’invidia, il senso di solitudine .

Il titolo è quanto mai calzante, perché per secoli si è imputata alla donna la colpa, se così si può chiamare, di non poter avere figli, perché è sul corpo della donna, che si fanno le terapie, come se fosse qualcosa da aggiustare.

Lo spettacolo, con grazia ed ironia, fa riflettere sulle tante problematiche legate alla ricerca della maternità, sulla cultura che ci ha condizionate fino ad oggi e sul percorso doloroso che a volte questa scelta porta con se.

Lo spettacolo è stato offerto da Eugin, leader mondiale nella procreazione assistita.

 

Maria Cristina Bozzo

cristinab@vicni.to.it

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


*