Ultimo appuntamento delle Serate Culturali, gli eventi collaterali della mostra La magia della Luce, pellicola che passione! (presso Biblioteca Civica Villa Amoretti, fino al 22 aprile 2023).
Il 6 aprile dalle 18:00 alle 20:00, momento di approfondimento sul cinema amatoria e di famiglia a passo ridotto, a cura di Superottimisti – archivio regionale di film di famiglia.
Introduce Franco Fratto, ideatore e co-curatore della mostra, modera Giulio Pedretti, presidente dell’Associazione Archivio Superottimisti, interviene Riccardo Bertoia, regista del documentario Ciudad Lineal
La serata sarà l’occasione per presentare alcuni importanti documenti storici , proiettati in pellicola in 9,5mm, come l’incoronazione della Regina Elisabetta II (a cura di Franco Fratto) e alcuni home movies dedicati alla città di Torino, raccolti e digitalizzati dall’Archivio Superottimisti (a cura di Giulio Pedretti).
A partire dai documenti originali, gli ospiti andranno ad approfondire l’importanza di preservare queste memorie private in pellicola, da un punto di vista storico, sociale, ma anche culturale e creativo. I materiali audiovisivi raccolti e digitalizzati dall’archivio, infatti, vengono valorizzati e reinterpretati da artisti, registi e autori che, grazie al riutilizzo creativo, realizzano nuove opere reinterpretando i ricordi dei cineamatori del passato.
Esemplificativo in questo senso il documentario di Riccardo Bertoia, Ciudad Lineal, che sarà presentato dal regista durante l’evento. Questa opera originale, nata attraverso il percorso di formazione e produzione Re-framing home movies (residenze d’artista in archivio, sostenute da Ministero della Cultura e SIAE all’interno del bando Per chi Crea, curate da Gianmarco Torri e Karianne Fiorini, realizzate grazie alla collaborazione di Cinescatti Lab80, Cineteca Sarda e Archivio Superottimisti). Re-framing home movies si configura come un corso di perfezionamento volto a trasmettere ai partecipanti conoscenze, metodologie, competenze tecniche e artistiche per l’analisi, il trattamento e la riconstestualizzazione creativa di materiali d’archivio amatoriali.
Ciudad Lineal è un film dedicato ad un’utopia diventata realtà: un quartiere sperimentale per l’espansione delle città di tutto il mondo e che avrebbe dovuto rivoluzionare l’assetto urbanistico della Terra, secondo il suo autore, Arturo Soria y Mata. Ma come spesso accade nei grandi progetti rivolti al futuro, che provano a indirizzare il naturale corso delle cose, il sogno di una città lineare potenzialmente infinita viene ben presto dimenticato sino a trasformarsi in un’illusione. Il film si colloca all’interno di questo sogno, configurandosi come il ritratto corale di una città in trasformazione, Torino, rivista attraverso gli occhi dell’urbanista spagnolo. Il racconto procede procede quindi su due livelli paralleli, quello razionale e di controllo di un urbanista, e quello che invece restituisce l’esperienza dei diretti interessati delle sue previsioni, i cittadini e cineamatori di Torino. Il risultato è un viaggio in cui realtà e finzione sono complementari ed equipresenti, e dove l’approccio osservativo e quello creativo sul mondo si confondono.
Così ne parla l’autore: “Questo film è nato dalla volontà di indagare un fenomeno demografico, cioè quello della grande ondata migratoria che ha coinvolto la città di Torino negli anni del cosiddetto “boom economico”, e che ha riguardato anche una parte della mia stessa famiglia. Ho perciò selezionato nove fondi filmici custoditi dall’archivio Superottimisti che rispondessero a vario titolo a questa domanda di ricerca. Avevo in precedenza studiato questo fenomeno dal punto di vista teorico dell’urbanistica, cioè da una prospettiva molto “fredda” e razionale legata a una precisa configurazione disciplinare. Da un lato volevo rendere conto di questo approccio, anche mettendone in discussione le impostazioni concettuali. Dall’altro mi interessava intercettare lo sguardo e il portato emotivo di chi ha compiuto questa migrazione in prima persona. Mi sono chiesto continuamente quale fosse il modo migliore per affrontare una questione così densa, ed è proprio a partire da questa incertezza che è nato il desiderio di fare una ricerca etnografica informale e libera, mettendomi in contatto con i cineamatori e coinvolgendoli nel lavoro di trasformazione delle loro memorie cinematografiche. Questo lavoro mi ha consentito di tracciare un ritratto onirico di una Torino di cui avevo solo sentito parlare, tanto in famiglia quanto sui banchi dell’università.”
Riccardo Bertoia ha infatti studiato Urbanistica al Politecnico di Milano e all’Università di Amsterdam. L’amore per il cinema documentario lo spinge a iscriversi alla Civica Scuola di Cinema di Milano, nel 2016, con l’idea di ampliare i propri strumenti di ricerca e sperimentare le possibilità dei linguaggi audiovisivi in questa direzione. La sua ricerca ruota attorno all’interpretazione critica dei materiali concettuali e culturali dell’urbanistica, e abbraccia modalità espressive differenti. Alcuni suoi lavori di fotografia e video sono stati presentati a Milano, Venezia e Lisbona (Viafarini, Centro Culturale Candiani e UAF – Urban Audiovisual Festival).
franco
direttore@vicini.to.it
Lascia un commento