Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Da Monet a Picasso a Palazzo Barolo

I capolavori della Johannesburg Art Gallery in mostra fino al 7 maggio

Per chi ancora non l’avesse visitata, segnaliamo la mostra evento di Palazzo Barolo che racchiude le opere originali dei maggiori protagonisti della storia dell’arte di tutti i tempi: Monet, Signac, Courbet, Degas, Cézanne, Sisley, Derain, Picasso, Matisse, Rossetti, Modigliani, Bacon, Warhol, Lichtenstein, Kentridge.

E’ in esposizione  da qualche tempo  la raccolta di opere voluta dalla collezionista Dorothea Sarah Florence Alexandra Ortlepp Phillips, meglio nota come Lady Florence Phillips,  per fondare  nei primi anni del 1900, in Sudafrica, la Johannesburg Art Gallery: la nobildonna è presente in mostra tramite un ritratto firmato da Antonio Mancini, che la riprende all’età di 46 anni.

L’intento era quello di trasformare un centro minerario, cresciuto intorno alla ricchezza dei suoi giacimenti, in una città improntata sui modelli delle capitali europee, con un museo che fosse un luogo dove fare e promuovere cultura, raccogliendo capolavori dell’arte europea e testimonianze della produzione artistica locale.

Il racconto visuale in sessantatré opere, riflette, di fatto, proprio il percorso di crescita artistico-culturale della città di Johannesburg e in particolare della JAG, Johannesburg Art Gallery con  l’obiettivo di lungo termine di preparare la strada per la Scuola d’Arte Sudafricana, incentivando gli artisti locali.

La prima sezione della mostra è dedicata alla scena inglese dell’Ottocento, molto presente nella collezione del museo non solo per il legame strettissimo della società che ha dato vita alla Art Gallery con gli ambienti britannici, ma anche perché alcune donazioni hanno ulteriormente arricchito la collezione con opere vittoriane e preraffaellite.La seconda sezione, invece, ripercorre la scena francese del XIX secolo, dall’esperienza dei barbizonniers – ben simboleggiata da un paesaggio di Corot – al realismo di Courbet, per arrivare, passando da Monet, Sisley e Degas, fino alle generazioni del postimpressionismo. Sono rappresentate le sperimentazioni formali e le conquiste della nouvelle peinture, che aprono le porte al XX secolo: Cézanne e Van Gogh e anche artisti come Signac, Le Sidaner, Vuillard, Bonnard.

 

La terza sezione è occupata dal più recente nucleo del museo, con  i protagonisti della scena del primo Novecento: da Derain a Picasso, da Modigliani a Matisse, con un Rossetti, perla della collezione. Il percorso prosegue poi nel secondo dopoguerra, con opere di importanti maestri della scena internazionale, tra cui spicca un Francis Bacon e il trittico – omaggio a Beuys – di Andy Warhol, insieme a una selezione di artisti nativi.Un museo importante e vitale, che ha preso vita dalla passione, e che con  intelligenza prosegue il proprio cammino, anche divulgativo: i quadri sono affiancati da una carrellata di didascalie esplicative – merito della curatela di Simona Bartolena –  chiare ed esaurienti.

Anna SCOTTON

annas@vicini.to.it

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