Tra gli ultimi visti, premiati dalle giurie e da non perdere se arriveranno nelle sale torinesi:
Hvítur, Hvítur Dagur / A White, White Day di Hlynur Pálmason .
Un’automobile precipita da una scogliera. Aveva a bordo la moglie del protagonista, un poliziotto. Per l’uomo l’elaborazione del lutto sembra impossibile, così come il completamento dei lavori di ristrutturazione della casa di famiglia, fino a quando una rivelazione tanto inaspettata quanto drammatica innescherà un cammino, seppur accidentato, verso una nuova consapevolezza e una rinascita. Merito di questo film la rappresentazione asciutta ma intensa – grazie alla straordinaria performance dell’attore Ingvar Eggert Sigurðsson – della gamma delle emozioni che possono mutare un amore sconfinato in disperazione cieca e furente.
La Giuria di Torino 37 assegna il PREMIO PER IL MIGLIOR FILM a Hvítur, Hvítur Dagur / A White, White Day di Hlynur Pálmason
Dylda -Beanpole di Kantemir Balagov.
Leningrado, 1945. Iya e Masha sono due ex soldatesse che si ritrovano a fare le infermiere nel medesimo ospedale, nel quale sono ricoverati i reduci, devastate anch’esse nella psiche e nel corpo: la prima soffre di momenti improvvisi di assenza, conseguenza degli choc subiti, la seconda porta i segni dell’essere stata una “moglie in campo militare”, ossia prostituta a disposizione dei soldati. Atto d’accusa del regista Kantemir Balagov, classe 1991, allievo di Alexander Sokurov, nei confronti della disumanità della guerra e delle sue conseguenze, rese metaforicamente dall’impossibiltà di una rigenerazione, attraverso il figlio che Masha cerca disperatamente di avere.
Premio per la Miglior attrice Torino 37 a: VIKTORIA MIROSHNICHENKO e VASILISA PERELYGINA (ex-aequo)
Aggiungiamo in questo spazio la segnalazione di un premio che ci fa onore (film recensito nei giorni scorsi):
Premio per il Miglior attore a: GIUSEPPE BATTISTON e STEFANO FRESI (ex aequo) per il film IL GRANDE PASSO
El Hoyo -The Platform di Galder Gaztelu-Urrutia
Sottotraccia in diversi film di questo 37 Tff, il tema dei conflitti di classe esplode nell’opera dello spagnolo Galder Gaztelu-Urrutia. In una prigione dalla struttura verticale ad ogni piano si trovano due reclusi, a cui quotidianamente arriva una piattaforma colma di cibo: chi si trova ai piani alti s’ingozza; ai piani sottostanti rimangono gli avanzi. Fantascienza distopica che fa riflettere sull’egoismo umano e sulla necessità che prima o poi l’uomo addivenga ad una distribuzione più equa delle risorse e della ricchezza per garantire la sua sopravvivenza.
PREMIO SCUOLA HOLDEN: Miglior sceneggiatura Torino 37
Altri riconoscimenti significativi:
• Premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a: LE RÊVE DE NOURA di Hinde Boujemaa
• Premio per la Miglior sceneggiatura a: WET SEASON di Anthony Chen
• Premio del Pubblico a: MS. WHITE LIGHT di Paul Shoulberg
Anna Scotton
annas@vicini.to.it
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