Stamani è arrivata la notizia: ci ha lasciati Gaetano Capizzi a 63 anni.
Tutti lo conoscevano come fondatore e direttore del Festival Cinema Ambiente, da sempre impegnato nel rispetto della natura e della Terra.
E’ stato critico cinematografico e organizzatore di eventi culturali. Ha promosso il cinema indipendente attraverso saggi e rassegne come il festival Cinema indipendente italiano a Berlino. È stato tra i fondatori dell’AIACE-CIC (Centro Italiano Cortometraggio), curatore e autore di libri e video sul tema.
Per me è stato un compagno di viaggio durante gli studi all’ITIS Giuseppe Peano di Corso Venezia a Torino: lui due classi dietro a me nella sezione informatici (quelli dal camice bianco) , io nella sezione degli elettronici (quelli col camice nero)
Sono stati molti i dialoghi nel corridoi del Peano con Gaetano dai quali è nata un’amicizia che è durata nel tempo.
Gli anni ’70 risentivano, nelle scuole medie superiori e nel Paese, dell’onda lunga del ’68 e la nostra generazione voleva cambiare il mondo, trasformandolo in un posto più umano e più giusto per tutti.
Ci siamo persi di vista per molti anni reincontrandoci per una proiezione del mio lungometraggio Memoria e mi sgridò perchè non gli avevo fatto sapere nulla e lui aveva appena scritto un libro sugli autori del cinema italiano.
Gaetano era la pacatezza impersonificata: anche a scuola, mentre gli altri urlavano uno sopra l’altro durante i miei interventi, lui aspettava la fine e veniva a parlarmi perché il dialogo è ascolto.
Avevamo, allora, idee diverse, ma ci accomunava il fatto di valutare le cose per i loro contenuti e non per le etichette che si attribuiscono decennio dopo decennio.
Mi mancherai Gaetano.
franco
direttore@vicini.to.it,
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